sabato 27 marzo 2010

Invito al voto di Roberto Cornelli per le regionali




Cara Democratica e caro Democratico, 

domenica 28 e lunedì 29 marzo votiamo per il rinnovo dei  Consiglio e del Presidente della Regione Lombardia.
Fra qualche ora chiudiamo una campagna elettorale molto combattuta che il Partito Democratico ha scelto di fare sul territorio, con i Circoli, nei quartieri, nelle aziende toccate dalla crisi. Luoghi dove oggi si sentono più forti le contraddizioni e i problemi: disoccupazione, precarietà, immigrazione, sicurezza, salute, trasporti pubblici, scuola, asili. Abbiamo raccontato ai cittadini della Lombardia e della provincia di Milano le nostre proposte e la nostra idea di cambiamento per la Lombardia.
Lo abbiamo fatto con il vostro aiuto. Ovunque sono andato in questi giorni di campagna elettorale, ho trovato tanti di voi che erano lì per aiutare il PD a vincere. Con i gazebo, la presenza nei mercati, l'organizzazione degli eventi. Quindi posso dire che tutti noi abbiamo lavorato per guadagnare consensi, per far passare l'"alternativa PD" a 20 anni di governo del centro-destra che non ha mai risolto i problemi e troppe volte ha curato gli interessi di pochi invece dei bisogni di molti.
Sappiamo che la battaglia non è facile e si gioca proprio domenica e lunedì. In Regione è importante votare Filippo Penati ed è possibile dare la preferenza a un consigliere. Il mio invito di oggi è di convincere gli ultimi indecisi a scegliere le proposte e il progetto del PD perché vinca l'idea di una politica più attenta ai bisogni di cittadini, famiglie e lavoratori.
Il Partito Democratico è l'alternativa di cui la Lombardia e i Lombardi hanno bisogno.
Domenica e lunedì votiamo PD.
Un caro saluto,
Roberto Cornelli
Segretario del Pd Metropolitano

domenica 14 marzo 2010

verso le regionali del 28-29 marzo

Due serate organizzate presso l'ARCI 50 di Via Benaco 1.

Mercoledì 17 marzo alle 21:00
"Dieci domande a...." Marco Granelli, consigliere comunale del PD e candidato alle prossime elezioni, su sanità, servizi sociali e assistenziali, ruolo degli enti pubblici e del Terzo settore.

Mercoledì 24 marzo alle 21:00
"Dieci domande a...." Marco Leonardi, ricercatore presso l'Università Statale di Milano, e Franco Mirabelli, consigliere regionale del PD e candidato alle prossime elezioni, sui temi del lavoro e della crisi economica.


martedì 9 marzo 2010

Sì alle regole. No ai trucchi







SI' ALLE REGOLE, NO AI TRUCCHI

Sabato 13 marzo alle 14.00
a Milano in Cairoli 
manifestazione contro il condono elettorale










D. Sabato pomeriggio il PD era per strada a protestare contro il decreto che ha





rimesso in pista il PDL a Roma e Formigoni a Milano ma non tutti hanno
capito il peso e il senso di quanto sta accadendo, ce lo può spiegare?


Roberto Cornelli: Intanto vorrei fare un distinguo tra la situazione avvenuta in Lazio e quanto accaduto in Lombardia. Solo apparentemente si tratta dello stesso problema. Invece, in comune, c'è solo una forte leggerezza del centrodestra a gestire le situazioni importanti. Secondo noi c'è anche una deliberata incompetenza ma soprattutto un'abbondante dose di litigiosità interna. Nel Lazio la lista del PDL per le regionali era rimasta esclusa perché presentata in Tribunale fuori tempo massimo. In Lombardia circa 500 delle 3500 firme necessarie per appoggiare la lista di candidato presidente Formigoni sono risultate incomplete o irregolari. Quindi anche il candidato legato a questa lista risultava impresentabile alle elezioni. Nella circoscrizione 1 del Lazio non avremmo avuto i candidati del PDL e in Lombardia sarebbe mancato il candidato del centrodestra e le liste ad esso collegate.



Tutto regolare invece per le liste del centrosinistra?







Certo. Va ribadita una cosa molto semplice: il pdl si è trovato in questa situazione per responsabilità sua e di nessun altro, e i dirigenti di quel partito dovrebbero innazitutto spiegare ai propri elettori quanto successo. Noi non c'entriamo niente ed è un atto di arroganza politica addossare colpe ad altri al posto di chiedere scusa e di ipotizzare insieme soluzioni istituzionali. Hanno preferito fare  da soli e hano creato un altro pasticcio: la soluzione per decreto è inaccettabile anche perché la legge 400 dell'88 all'articolo 15, comma 2, fa specifico divieto di usare decreti "in materia elettorale", le elezioni sono il centro nevralgico della democrazia. D'altra parte anche Maroni si era espresso negando la possiblità di un decreto. Ma lo sappiamo, la Lega cambia idea facilmente e soprattutto a Roma  dice una cosa, in Lombardia il contrario.

Per noi invece la legge è uguale per tutti, gli Italiani lo sanno bene, e non può essere il governo per primo a fare eccezione. Le regole per la presentazione delle liste e per la raccolta delle firme a sostegno di una lista non sono una forma ma la sostanza stessa delle leggi elettorali. E anche la sostanza della democrazia. Non accettarle, e ancora peggio, negarne l'importanza, come ha fatto anche questa volta il governo di Berlusconi è una grave mancanza di rispetto verso i cittadini. Che cosa succede a chi paga le tasse in ritardo o partecipa a un concorso presentando una documentazione incompleta? Senza eccezioni il cittadino viene multato o escluso dal bando! Persino la semplice operazione di voto richiede un documento d'identità, allora perché la presentazione di un candidato e della sua lista non dovrebbe rispondere a delle formalità sostanziali?


Insomma, non è andata come avrebbe dovuto?







Decisamente no. Il governo ha scritto un decreto che viola il principio di uguaglianza e imparzialità. In Lazio e Lombardia si fa eccezione in nome di un supposto "principale contendente". Ma la legge non era uguale per tutti? Evidentemente qualcuno vale più di altri. Questo decreto completa il quadro di una maggioranza che procede nel cambiare a suo vantaggio il quadro legislativo: Formigoni aveva già modificato l'articolo 4 dello statuto regionale per candidarsi per la quarta volta. C'è una certa coazione a ripetere, non trova? E nonostante questi fatti, Formigoni, con un linguaggio da stadio, ha anche il coraggio di sostenere che noi avremmo cercato di espellere il PDL e la Lega dalla partita ma che la moviola ha dimostrato che il fallo era nostro. Così l'arbitro ha riammesso la squadra di Formigoni e ha dato torto a noi.



Secondo lei Formigoni pensa a Napolitano quando parla di arbitro? Il capo





dello Stato ha firmato il decreto, perché non lo criticate?


E' sbagliato tirare dentro il vortice di questi accadimenti il Presidente della Repubblica. Il potere di emettere decreti d'urgenza sta nelle mani del Governo che non doveva mettere Napolitano in una situazione difficile da gestire, soprattutto per la posizione del presidente della Repubblica. Occorre avere un atteggiamento responsabile ed evitare che tutte le istituzioni vengano trascinate in questo gioco al massacro delle regole. Occorre riaffermare la politica e attribuire la cola di quanto sta accadendo a chi, con la prepotenza e con i trucchi, continua a ritenersi aldi sopra delle regole, delle leggi e della Costituzione.



giovedì 4 marzo 2010

Giornale telematico della Zona 4

E' disponibile il numero 3 di marzo del giornale dei circoli del PD di Zona 4 Farsi in 4 per Zona Quattro.
Il giornale è scaricabile a questo link.


La Crisi Economica in Italia e in Europa

Venerdì 5 Marzo, ore 15.00 - Milano - Circolo della Stampa, Corso Venezia 16


" La Crisi Economica in Italia e in Europa" - Il ruolo delle Regioni

Introduce
Antonio Panzeri

Comunicazioni:

Sergio Cofferati - Patrizia Toia - Gianluca Susta - Francesca Balzani

Interventi:

David Sassoli - Stefano Fassina - Maurizio Martina - Filippo Penati

Conclude

PIERLUIGI BERSANI