Il D.L. n.78 del 31 maggio 2010 del governo Berlusconi - Bossi segna praticamente la fine del decentramento comunale e dei Consigli circoscrizionali in Italia dopo oltre 40 anni dalla loro introduzione.
Un semplice rigo (Nessuna indennità è dovuta ai consiglieri circoscrizionali) all’interno del punto 6 dell’art. 5 del CAPO II RIDUZIONE DEL COSTO DEGLI APPARATI POLITICI ED AMMINISTRATIVI, nessuna riflessione approfondita, nessuna discussione sui limiti e sulle funzionalità di tale organismo elettivo: semplicemente un brutale taglio di spese, come se i Consigli circoscrizionali fossero parte rilevante della spesa pubblica italiana ed i consiglieri parte importante della casta politica.
Come consiglieri del centro-sinistra del Consiglio di Zona 4, già nell’aprile del 2002, al momento del parere sulla proposta di deliberazione consiliare avente per oggetto l’approvazione dei criteri e degli importi relativi alla corresponsione del gettone di presenza ai consiglieri circoscrizionali per la partecipazione alle commissioni di zona di cui all’art. 19 del regolamento del decentramento territoriale, avevamo presentato una mozione, respinta dalla maggioranza del consiglio, in cui sostenevamo che:
- L’estensione del gettone di presenza alle attività di Commissione è un atto dovuto ad ogni Consigliere di Zona nel quadro di un vero decentramento dotato di risorse economiche, personale, poteri e responsabilità di rilievo;
- Deliberare in via prioritaria esclusivamente sul tema degli emolumenti, ancorché previsto dalla Legge, manda un segnale indiscutibilmente corporativo agli occhi della cittadinanza;
- Avere Zone del Decentramento con pochissimi poteri e Consiglieri, che complessivamente percepiscono più risorse finanziarie di quelle che i Consigli medesimi gestiscono, risulta difficilmente sostenibile, sul piano politico e morale;
1. procedere in tempi rapidi e con modalità precise all’attribuzione di poteri e risorse ai Consigli di Zona in ragione della loro dimensione territoriale, contestualmente all’adeguamento ai sensi di legge degli emolumenti spettanti ai consiglieri di zona;
2. adeguare, nell’ambito delle rispettive competenze del Regolamento, l’ordinamento degli Uffici e dei Servizi del Comune di Milano ad una forma maggiormente decentrata dell’amministrazione stessa;
3. specificare meglio il criterio di garantire la presenza di tutti i gruppi politici presenti in Consiglio nelle Commissioni in modo da evitare distorsioni nella definizione numerica dei componenti delle Commissioni relativamente alla rappresentanza proporzionale dei singoli gruppi, alla validità ed all'efficace funzionamento delle Commissioni stesse;
4. dotare ogni Commissione di un funzionario, che svolga il ruolo di segretario della stessa, preparando il verbale ed attestando la presenza dei Consiglieri.
Naturalmente la nostra proposta fu respinta e niente di quanto da noi richiesto fu attuato dalla giunta Albertini.
La successiva, e attuale, giunta Moratti si è presentata alle ultime elezioni comunali dell’aprile 2006 con il seguente programma sul decentramento:
“Verrà rilanciata la politica del decentramento per avvicinare sempre più l’azione del Comune ai cittadini.
Saranno date nuove deleghe e responsabilità ai Consigli di Zona, che costituiscono la principale rete del Comune sul territorio e che dovranno sempre più divenire i luoghi di rappresentanza degli interessi e dei bisogni dei cittadini, punti attivi di rilevazione e di controllo della qualità e dell’efficacia degli interventi dell’amministrazione comunale. I Consigli di Zona saranno messi nelle condizioni di gestire competenze più ampie.
I Consigli di Zona saranno ancor più di quanto lo siano ora luoghi di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e alla definizione delle politiche del Comune e a tale scopo saranno ridefiniti i loro spazi di intervento, i loro compiti e le loro funzioni.
Il Consiglio Comunale sarà convocato due volte all’anno per sedute specificatamente dedicate ai Consigli di Zona e alle loro proposte per la città.”
A parte la facile constatazione che nulla è stato realizzato in oltre 4 anni di consigliatura di quanto indicato sopra nel programma, sorgono spontanee le seguenti domande alla giunta Moratti:
- la giunta Moratti condivide il contenuto del decreto ministeriale sul decentramento?
- se non lo condivide, quali iniziative politiche intende perseguire?
Come consiglieri del Partito Democratico siamo perfettamente consapevoli che gli attuali Consigli di Zona stanno attraversando una fase di grave crisi; le competenze ridotte, le prospettive inesistenti, se non addirittura peggiorative, la mancanza di qualsiasi discussione prospettica sul loro ruolo, la crescente sfiducia dei cittadini nelle loro capacità di risposta e soluzione dei problemi della zona sono fattori che concorrono ad una valutazione negativa sul loro funzionamento, mettendone in discussione persino la loro esistenza.
Noi crediamo che i Consigli di Zona possano svolgere un ruolo molto importante nell’amministrazione cittadina, soprattutto nel caso di città grandi o, meglio ancora, di città metropolitane come Milano.
Il rilancio è possibile però solo all’interno di una ridefinizione complessiva del governo della città e non attraverso una legislazione improvvisata come quella dell’attuale governo Berlusconi - Bossi, attento esclusivamente ai tagli indiscriminati di spesa (eliminazione indiscriminata dei Consigli di zona, riduzione insensata nel numero dei consiglieri circoscrizionali – in particolare nelle grandi città - , abolizione di ogni indennità per i consiglieri) e privo di una qualunque visione strategica del governo delle città.
A tale scopo chiediamo:
- un impegno della giunta Moratti e dell’intero Consiglio Comunale a porre immediatamente al centro dell’attenzione politica la discussione sul futuro del decentramento e dei Consigli di Zona a Milano
- un impegno della giunta Moratti e dell’intero Consiglio Comunale, unitamente a tutti i parlamentari eletti nella circoscrizione di Milano, a contrastare efficacemente il D.M. n. 78/2010, relativamente al punto sui Consigli di Zona, promuovendone sostanziali modifiche nella direzione di un loro concreto rilancio.
Milano, 19 giugno 2010
Consiglieri PD di zona 4