giovedì 13 dicembre 2012

Cara Democratica, caro Democratico,
Il successo numerico e la qualità della partecipazione delle primarie nazionali della coalizione "Italia Bene Comune" del 25 novembre e 2 dicembre hanno dato nuovo slancio al centrosinistra che, individuando tramite un'ampia consultazione il candidato alla presidenza del Consiglio, si è imposto come solido e affidabile punto di riferimento per chi vuole cambiare il paese e ridare dignità e credibilità alla politica.
Anche nella Regione Lombardia è necessario impegnarsi per un radicale cambiamento. Ed anche per la Lombardia la scelta del candidato alla presidenza sarà effettuata con le primarie.
Le primarie del "Patto Civico per la Lombardia" si svolgeranno
sabato 15 dicembre dalle ore 8 alle 20
I candidati sono:
· Umberto Ambrosoli
· Alessandra Kustermann
· Andrea Di Stefano
Il candidato che otterrà il maggior numero di voti verrà indicato come candidato presidente del Patto Civico.
La partecipazione alle Primarie del Patto Civico è aperta a:
· tutte le cittadine e i cittadini italiani residenti in Lombardia, in possesso dei requisiti previsti dalla legge
· cittadine e cittadini dell’Unione Europea residenti in Lombardia;
· cittadine e cittadini di altri Paesi, residenti in Lombardia e in possesso di regolare permesso di soggiorno e carta d’identità;
· giovani residenti in Lombardia che abbiano compiuto i 16 anni entro il 15 dicembre 2012.
Le elettrici e gli elettori che intendono partecipare alla scelta del candidato Presidente del Patto civico dovranno versare un contributo alle spese organizzative di almeno 1 € e fornire i propri dati anagrafici.
Le elettrici e gli elettori fuori sede potranno chiedere al proprio Coordinamento provinciale di votare in una sede diversa dalla propira. La richiesta va inoltrata entro le ore 20 di giovedì 13 dicembre.
L'elenco dei seggi presso i quali votare si può trovare al sito http://www.pattocivicolombardia.it/index.php/trova-il-tuo-seggio.
SEGGI ZONA 4
Seggio 40 – MI4 LOMELLINA-CORSICA – Cooperativa La Liberazione – Via Lomellina 14 –(1280-1377-1466-1579-2144-865-869-875-877-1668)
Seggio 41 – MI4 PORTA VITTORIA – CIG Arcigay – Via Bezzecca 3 –(153-157-348-879-149-151-186-883-138-152-158)
Seggio 42 – MI4 ARCHIMEDE – PD “Carminelli” – Via Archimede 14 –(139-126-123-135-131-140-128-122-129-130)
Seggio 43 – MI4 CALVAIRATE – PRC “Perucchini” – Via Calvairate 3 – (86-889-890-891-898-901-902-903-904-1320-1669) (alle precedenti primarie queste sezioni hanno votato nel seggio di via Tito Livio)
Seggio 44 – MI4 TITO LIVIO – PD “Romana-Calvairate” – Via Tito Livio 27 –(886-195-198-469-908-190-191-193-508-701-884-905-1321-2105-188-189-907-895-899-1958) (196)
Seggio 45 – MI4 MECENATE-TALIEDO – ARCI Cinque Giornate – Via Mecenate 25 –(878-1529-1725-277-1504-1505-1790-910-1724-1762-2172-1617-1712-1842-909-912-913-1616-2196)
Seggio 46 – MI4 PONTE LAMBRO – Cooperativa Ponte Lambro – Via Vittorini 14 –(2082-914-915-1832)
Seggio 47 – MI4 ROGOREDO – Spazio culturale Soci COOP – Via Freikofel 7 – (35-916-917-920-321-2107-2108)
Seggio 48 – MI4 CORVETTO-PORTO DI MARE – PD “Corvetto” – Via Mompiani 10 – (957-921-1285-1420-1847-21-922-1499-1283-940-956-1323-251-945-947-1855-942-941-1349) (946-948-959-161)
Seggio 49 – MI4 OGLIO-BRENTA – ARCI Corvetto – Via Oglio 21 – (570-924-927-930-931-936-938-1995-933-934-1286-1851-1468-1848-1928-1975) (925-928-929-1287-1516)

mercoledì 7 novembre 2012

Come votare: studenti e lavoratori fuori sede

Delibera n.7


Il Coordinamento nazionale , in attuazione dell’art 2/e del Regolamento per le primarie della Coalizione di centrosinistra Italia bene comune,

delibera

1. l’istituzione, presso tutti i Coordinamenti provinciali di un seggio per garantire l’esercizio del diritto di voto a cittadini , italiani e stranieri - aventi i requisiti richiest...
i dal Regolamento per lo svolgimento delle primarie della Coalizione - che studiano e lavorano in una regione diversa da quella di residenza;

2. gli studenti e lavoratori , muniti di documento di riconoscimento, debbono presentarsi entro le ore 19 di venerdi` 23 novembre 2012 presso la sede del Coordinamento provinciale, dove studiano o lavorano, e comunicare la loro decisione di votare in quella sede provinciale anziche´ nel seggio del luogo di residenza;

3. qualora impossibilitati a raggiungere la sede del Coordinamento provinciale , gli studenti e i lavoratori fuori sede, possono inviare al Coordinamento provinciale, via fax o email, la domanda di esercizio del voto, corredata da documento di riconoscimento ;

4. gli studenti e lavoratori fuori sede possono, nelle medesime modalita` di cui al punto 2, presentarsi all’ufficio elettorale del comune in cui chiedono di votare , entro il 20.11. L’ufficio elettorale provvede entro i due giorni successivi di comunicare al Coordinamento provinciale competente i dati dell’interessato al fine di espletare le finalita` di cui ai successivi punti 5,6,7;

5. il Coordinamento provinciale, presso il quale l’interessato ha fatto richiesta deve comunicare al richiedente, entro le ore 20 del 24 novembre 2012, il seggio a lui assegnato per la votazione;

6. il Coordinamento provinciale , contestualmente, comunica l’avvenuto cambio di seggio sia al Presidente del nuovo seggio assegnato sia al Coordinamento provinciale di residenza dell’interessato, affinche´ il Presidente del seggio di residenza ne prenda nota e quindi non ammetta al voto in quel seggio il/la cittadino/a fuori sede che ha presentato la richiesta di cambio;

7. il completamento delle procedure di iscrizione all’Albo degli elettori e il versamento della sottoscrizione di almeno due euro, nonche´ di ritiro del certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra Italia bene comune, puo` essere effettuato entro le ore 12 di sabato 24 novembre 2012 presso la sede del Coordinamento provinciale, oppure il 25 novembre presso l’Ufficio elettorale collegato al seggio dove espletera` il voto.
 
 
Come votare: cittadini stranieri

Delibera n.8


Il Coordinamento nazionale, in attuazione dell’art 2 e art.3/8del Regolamento per le primarie della Coalizione di centrosinistra Italia bene comune del 2012,


DELIBERA

...

- i/le cittadini/e dell’Unione europea residenti in Italia e i/le cittadini/ di altri Paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno e di carta di identità, nonché dei requisiti richiesti dal regolamento per le primarie della Coalizione di centro sinistra Italia bene comune, hanno diritto di voto presso il luogo di residenza come essa è comprovata dalla carta di identità, oppure in seggi appositamente costituiti con delibera dai Coordinamenti provinciali;


-le procedure relative alla iscrizione all’Albo degli elettori, al versamento del contributo di almeno due euro, al ritiro del Certificato di elettore della Coalizione di centrosinistra, sono le stesse previste per i/le cittadini/e italiani/e;


- qualora i sopradetti cittadini/e studino o lavorino in una regione diversa da quella di residenza, hanno le medesime opportunità previste nella delibera n.7 per gli studenti e lavoratori fuori sede .

sabato 6 ottobre 2012

Il coraggio ci fa bene


"Siamo oggi sotto gli occhi del mondo, la serietà e il rigore delle nostre decisioni daranno un segno rilevante delle prospettive dell’Italia e non solo del PD". Relazione di Pier Luigi Bersani di apertura dei lavori dell’Assemblea Nazionale del PD – Sintesi e video - Aggiornamento con la replica di Bersani a chiusura del dibattito


Bersani
La mia non sarà una relazione organica ma solo qualche considerazione introduttiva dei lavori che avremo qui oggi all’Assemblea. Il primo punto da analizzare è la solennità e la crucialità di questo momento: siamo oggi sotto gli occhi del mondo, la serietà e il rigore delle nostre decisioni daranno un segno rilevante delle prospettive dell’Italia e non solo del PD.

Il distacco tra cittadini e politica, la condizione economica-sociale la più grave dal dopo guerra, i rischi di balcanizzazione del sistema politico, la crisi scomposta della destra e il sorgere di nuovi populismi, la voglia di semplice rifiuto che corre nel paese, sono tutti elementi che portano ad un’unica conclusione: senza il PD non c’è possibilità alcuna di mettere ordine alle prospettive del paese e suscitare la riscossa delle forze vitali chiamate a dare una risposta. L’alternativa è la palude.

Con un paese stremato e portato all’impasse non si può peccare di leggerezza: siamo davanti ad un tornante. Dovremo essere la bussola per gli italiani. Ribadiamo chi siamo e cosa vogliamo. Noi garantiamo piena affidabilità sull'asse europeista della politica: l’Europa è la condizione ineludibile per qualsiasi alleanza possibile di governo. La credibilità e il rigore di Monti sono un punto di non ritorno. Ma non dimentichiamo che siamo stati noi che abbiamo voluto Monti al prezzo di una nostra rinuncia e che siamo sempre noi che lo stiamo sostenendo nelle condizioni più difficili, caricandoci anche di responsabilità non nostre nei confronti della società. Su questo punto non abbiamo bisogno di ricevere alcuna istruzione. Ma, al tempo stesso, c’è bisogno di riprendere una piena fisiologia democratica e politica: un diritto e un dovere per l’Italia per uscire dall’eccezionalismo di perenne instabilità.



Noi sappiamo da dove si deve partire: la riforma della politica, la riscossa civica, i diritti, la moralità, la sobrietà, le regole sono le basi per il cambiamento. Non è vero che non vogliamo riformare il Paese, semmai il contrario: vogliamo più riforme di quelle che si sono fatte e le vogliamo slegate da quella destra che tiene il piede sul freno al cambiamento del Paese.

C’è ancora poca consapevolezza in Europa e in Italia sul fatto che la crisi non è stata affatto risolta. I paesi hanno ridotto la loro ricchezza, aumentato la disoccupazione, subito rallentamenti, recessioni, stagnazioni. Chi è sul fronte viaggia su due manovre l’anno. E l’Italia è ancora dentro questa situazione. Dal 2007 ad oggi abbiamo perso 7 punti di Pil e 20 punti di produzione industriale. Pensare che sia solo una questione di spread è sbagliato. Bisogna agire e non si può aspettare l’elezioni tedesche per avere una svolta.

Parliamo dell’agenda europea. La piattaforma da cui iniziare è l’unione fiscale, dare respiro alle politiche di bilancio, attuare la golden rule, la tobin tax, gli euro project bond per le infrastrutture, le politiche contro i paradisi fiscali, garantire standard retributivi per riattivare la domanda. Preparare, quindi, una nuova democrazia europea orientata verso una fase costituente e nuovi trattati. Il PD chiede che questa sia l’agenda senza nessun avvitamento nella crisi.
Non perdiamo contatto con il disagio delle persone, non lasciamole nella solitudine anche quando le risposte e le soluzioni non le abbiamo.

Sulla legge elettorale siamo flessibili e pronti a trovare una intesa. Noi non vogliamo sia impedita la governabilità, però vogliamo i collegi non le preferenze, vogliamo la parità di genere e vogliamo che non si possano fare dei gruppi tipo Scilipoti.
Altra puntualizzazione: la legge di stabilità. Se la recessione scendesse troppo sotto la soglia di vivibilità, invito il governo a guardare la riforma sociale come priorità. I servizi in particolare devono essere trattati con grande attenzione: non si può dare una botta alla scuola ogni sei mesi.
In fine noi vogliamo prenderci la responsabilità di governare, mettendo in campo energie rinnovate, con un appello largo a tutte le energie progressiste. Governare non sarà facile e non si potrà governare senza popolo, sarebbe inutile mettersi in marcia. Dunque se la politica celebrerà i suoi riti dentro un fortino, non servirà a farci uscire dalla crisi, se la politica non si prende qualche rischio, la fiducia non tornerà.

Bisogna puntare sulla trasparenza, coraggio, governabilità attraverso una partecipazione democratica. E le primarie in questo senso, dovranno essere un simbolo di scelta di apertura e così potremmo dimostrare che siamo un grande collettivo che discute, che decide e che funziona.

C’è un limite a tutto però, non posso leggere nei giornali che qui si vogliono cambiare le regole in corsa per bloccare la partecipazione. L’unica regola che si chiede di cambiare è proprio la regola statutaria che riguarda il diritto del Segretario ad essere il candidato premier, ed è una regola di apertura, chiariamolo, per questo chiedo di votare questo cambiamento.
Come Segretario segnalo l’impegno di mettere in pratica ciò che abbiamo già deciso nel giugno 2011. Ovvero rendere effettivi strumenti che c’erano dagli albori dalle primarie, ma mai attuanti perché impossibili nel quadro organizzativo visto fin qui. Quindi se un albo ci vuole dobbiamo fare un passo avanti per mettere in sicurezza questo strumento per il futuro. Certamente un elettore di centrodestra può cambiare idea, ma se viene alle primarie ce lo deve dire. Principio: chi partecipa riceve un mandato, si prende responsabilità e se viene si registra. La parola regole è una bella parola, poi l’Assemblea deciderà, buon lavoro e cerchiamo di avere tutti a cuore veramente il Pd che è l’unica speranza per il nostro Paese.

*****


La replica del segretario Bersani a chiusura del dibattito

Questa assemblea è stata descritta come arena di gladiatorie e invece ha dimostrato di essere un organo dirigente effettivo. Abbiamo bisogno del massimo rispetto per il lavoro che questa assemblea ha fatto in questi mesi, anche per il suo lavoro politico e programmatico a cui i candidati del Pd dovranno dichiarare di fare riferimento.
Il Sindaco di Piombino ci ha dato uno sguardo sulla realtà di cui dobbiamo tenere conto. La strada è lunga, non diamo l’idea di essere leggeri rispetto ai problemi reali delle persone. Il partito deve essere presente davanti alla difficoltà e in grado di dare risposte. Non pensiamo che ci siano solo le primarie davanti a noi. Manteniamo una sobrietà anche nello stille dei prossimi giorni.

Stiamo discutendo sulle alleanze con la nostra carta d’intenti sulla base di elementi, per noi irrinunciabili: la responsabilità tra i contraenti del patto per la cessione di sovranità ai gruppi parlamentari negli eventuali punti di disaccordo; il principio politico di apertura verso forse forze democratiche europeiste moderate che vogliono far fronte all’avanzata della nuova corrente populista.

Sulle primarie fatemi chiarire però che se mai pensassi che la mia generosità facesse male al PD sono capace di rinunciarci tranquillamente. Non pretendo di essere infallibile ma qualche elemento in più di valutazione posso averlo. I problemi si posso esorcizzare quando sono piccoli ma vanno affrontati con fiducia e combattimento in campo aperto quando sono grandi. Questo ci può dare forza ulteriore per la prospettiva. Se sulle primarie facciamo le cose per bene a noi non ci ammazza più nessuno! Superiamo le remore e approviamo la modifica dello Statuto.

giovedì 12 luglio 2012


A proposito della residenza universitaria
prevista in via Einstein 6


Per fare il punto della situazione...


Come nasce il progetto

Il Comune di Milano, con delibera del giugno 2003 (Piano servizi Milano), stabilisce le linee guida progettuali per le residenze universitarie e con atti successivi identifica le aree idonee. Nel novembre 2007 il Comune firma un protocollo d’intesa con il Politecnico riguardante l’area di via Einstein 6 a fronte della presentazione del progetto esecutivo. Tale progetto viene presentato in Consiglio di Zona 4 e ottiene nel gennaio 2008  parere favorevole, con i voti di PdL e Lega Nord.


Che cosa prevede il progetto

Il progetto prevede la costruzione di un edificio di 9 piani e di altri due rispettivamente di 6 e 5 piani collegati tra loro da una struttura a ponte per ospitare i servizi. L’altezza della palazzina più alta è di poco superiore all’altezza dei condomini che oggi affacciano sull’area dismessa dalla ex scuola.


La convenzione

(atto di cessione dei terreni al Politecnico) è stipulata nel maggio 2009 dall’allora Sindaco Letizia Moratti e dalla Giunta PdL e Lega Nord. Non si hanno notizie di iniziative prese per informare i cittadini, né prima né dopo la stipula dell’atto.


Il finanziamento

Il progetto è cofinanziato con decreto MIUR del maggio 2007 per 11.353.728 €. Il finanziamento è vincolato alla costruzione di almeno 208 posti alloggio.


Data inizio lavori

Entro il 7 maggio 2013 secondo la convenzione comunale, entro il  18 agosto 2012 per non perdere il cofinanziamento ministeriale.
 

La residenza può essere costruita in un’altra area?

Non ci sono i tempi tecnici: il Politecnico perderebbe il cofinanziamento. Per il Comune sarebbe difficile fare riferimento a “cause di forza maggiore” per giustificare il ritiro di tutti gli atti di concessione. Il Politecnico ricorrerebbe al Tar Lombardia (come da convenzione) per vedere riconosciuti i  danni subiti e il Comune sarebbe costretto ad un oneroso risarcimento, con danno per la collettività



Il progetto è modificabile?

Il progetto è conforme alle linee guida fissate dal Comune e dal MIUR per le residenze universitarie. Ridurne le dimensioni significherebbe diminuire i posti alloggio e perdere il cofinanziamento. La nuova Giunta comunale non può intervenire per ridurre le volumetrie per mancanza di tempi tecnici e per la sicura perdita del cofinanziamento per il Politecnico. Il Politecnico ricorrerebbe al Tar Lombardia (come da convenzione) per vedere riconosciuti i  danni subiti e il Comune sarebbe costretto ad un oneroso risarcimento, con danno per la collettività.
 

Il progetto è conforme al nuovo Pgt?

Il Pgt approvato dalla Giunta Pisapia ha notevolmente ridotto la possibilità di costruire edifici ad elevato impatto ambientale. Tuttavia le residenze universitarie sono considerati edifici a “scopo sociale” su cui non si applicano le regole di superficie/volume previste per le abitazioni residenziali.


venerdì 29 giugno 2012

Omnimilano-CONSIGLIO PROVINCIALE, VIA LIBERA A BILANCIO 2012
 
(OMNIMILANO) Milano, 28 GIU - Il Consiglio provinciale di Milano ha approvato oggi il Bilancio 2012 di Palazzo Isimbardi. Il documento di programmazione economico-finanziaria della Provincia, insieme al piano delle opere pubbliche, è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza (Pdl e Lega Nord) e del Gruppo misto e il voto contrario dell’opposizione (Pd, Lista civica Un’Altra Provincia/PdCI/Prc, Udc, Lista Penati, SEL e IDV).
La manovra finanziaria ammonta a un miliardo di euro ed è stata analizzata e discussa in sei sedute nel corso delle quali sono stati presi in esame 393 emendamenti e 63 ordini del giorno presentati dai diversi gruppi consiliari. L’opposizione ha accettato di ritirare molti dei suoi emendamenti dopo che è stata raggiunta un’intesa su una sua proposta, primo firmatario il consigliere Bruno Ceccarelli (PD), poi sottoscritta anche dalla maggioranza, per dare agevolazioni agli studenti sugli abbonamenti degli autobus interurbani. “L’aula ha approvato il documento chiave per la vita dell’ente – commenta il presidente dell’assemblea Bruno Dapei – Stiamo parlando di un miliardo di euro a beneficio del territorio su servizi e investimenti per settori essenziali: manutenzione e sicurezza di strade e scuole, trasporti interurbani, riscaldamento per gli istituti scolastici, ciclo dell’acqua e smaltimento dei rifiuti, edilizia scolastica, formazione professionale e ricollocamento al lavoro”. “Ringrazio tutti i gruppi per il senso di responsabilità dimostrato sia in fase di analisi in commissione che in aula”.
Nonostante il drastico calo di trasferimenti ed entrate tributarie, il Bilancio punta, in controtendenza con i dieci anni precedenti, a ridurre il debito con una politica di valorizzazione del patrimonio mobiliare e immobiliare unita al contenimento delle spese.

martedì 26 giugno 2012


Regione- Legge contro la violenza sulle donne
Valmaggi (Pd):” Approdo del lungo cammino a fianco dei servizi e dei centri antiviolenza”
Oggi il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge di contrasto alla violenza sulle donne ,elaborata, in quattro mesi di intenso impegno, da un gruppo di lavoro bipartisan.
“La legge- spiega il vicepresidente del Consiglio regionale, una delle relatrici della legge, Sara Valmaggi- è il frutto di una buona mediazione fra i progetti di legge, presentati dal Pd, Sel, Pdl e uno di iniziativa popolare e ne accoglie in grande parte i contenuti. Questo risultato è stato reso possibile anche grazie alla mobilitazione delle promotrici del progetto di legge di iniziativa popolare”.
“Si tratta- continua Valmaggi- di una buona legge, che da una risposta a quanto denunciato ieri anche dall’Onu, che ha rilevato la mancanza di strumenti di tutela dalla violenza per le donne in Italia, sana un vuoto legislativo e interviene finalmente su un fenomeno che, come testimoniano anche i tragici episodi recenti di cronaca, è in costante crescita.”
La legge che condanna ogni tipo di violenza fisica, sessuale psicologica ed economica, prevede l’istituzione di un tavolo permanente composto per metà dai rappresentanti delle associazioni e per metà da quelli istituzionali, con funzioni non solo consultive, ma di proposta e di elaborazione degli interventi. Prevede, inoltre la creazione di una rete regionale antiviolenza, di cui faranno parte i centri dianti violenza e di accoglienza che da anni operano sul territorio e hanno maturato una straordinaria esperienza. “Uno dei punti forti della legge- sottolinea Valmaggi- è proprio la valorizzazione di questo patrimonio fondato sul metodo della solidarietà fra donne”.
La legge stabilisce ,inoltre, che sia adottato un piano pluriennale che individua criteri e modalità di intervento Altro punto centrale del documento approvato è la formazione, necessità espressa anche da chi si impegna nel soccorso alle donne maltrattate, che fino ad oggi è stata affidata solo all’iniziativa degli operatori volontari. Prevede,inoltre, programmi educativi, sia per fornire strumenti atti ad individuare eventuali casi di violenza o maltrattamento, sia a diffondere, fin dall’infanzia, una cultura mirata al rispetto di genere.
La legge prevede per il 2012 un finanziamento di un milione di euro.“Una cifra significativa – commenta Valmaggi- che dovrà essere stanziata entro quest’anno. La necessità è quella di emanare subito i bandi e individuare le linee di finanziamento. Una dilazione, vista l’urgenza dell’attuazione degli interventi, non sarebbe in alcun modo accettabile. Per questo ne seguiremo passo il processo di attuazione, vigileremo perché i tempi stabiliti per la erogazione dei finanziamenti siano rispettati. Ci impegneremo a far si che il piano pluriennale sia approvato al più presto dal Consiglio e seguiremo passo passo l’attività di monitoraggio del fenomeno della violenza alle donne. Ad oggi in Lombardia non esistono dati ufficiali. Per poter arrivare ad avere un quadro del fenomeno è necessario avviare un lavoro di collaborazione con i centri antiviolenza e gli altri servizi già operativi”.

lunedì 25 giugno 2012

CONTRIBUTO DEL CIRCOLO PD ROMANA CALVAIRATE
PER L'ASSEMBLEA DEI SEGRETARI DI CIRCOLO
ROMA 23 - 06 - 2012


Quasi ogni sabato alcuni iscritti del nostro circolo montano un gazebo. Uno dei tanti presìdi con i quali vogliamo dare il segno della presenza nostra e del partito sul territorio.

All’indomani della vittoria a Milano, dove il PD  è di fatto il primo partito, ci siamo chiesti quale dovesse essere il ruolo dei circoli, e in particolare del nostro, considerando la composizione della zona in cui ci troviamo, caratterizzata da un popoloso e multietnico quartiere di case popolari e da una zona residenziale.
Non è il caso di nascondersi che,si verificano talvolta alcune difficoltà nel rapporto tra gli amministratori, il partito  e i cittadini, anche se è indubbio che ancora si respira il “vento di cambiamento” che ha caratterizzato la scorsa campagna elettorale, anche grazie al rapporto diretto dei cittadini con assessori e consiglieri di cui si fanno promotori i circoli.  
Non abbiamo realizzato la città dell’utopia: ci sono state e ci sono scelte dell’amministrazione che hanno suscitato vivaci proteste, a volte anche pretestuose. In questi casi la domanda è: qual è il nostro compito in quanto circolo della zona? Mediare tra le scelte dell’amministrazione e i cittadini? Oppure  essere interlocutori capaci di sostenere la necessità di scelte anche controverse in nome del  bene comune?  Al di là di casi particolari, abbiamo valutato che avremmo dovuto, in primo luogo “esserci”, esserci come persone normali che parlano di politica e fanno politica perché convinti che la nostra idea di una società più giusta è realizzabile e che con noi si può ben governare.
Essere sul territorio, dunque, per rendere visibile la nostra presenza tra i cittadini parlando dei progetti del PD e organizzando iniziative di approfondimento e discussione. Ne abbiamo organizzate molte e di alta qualità ospitando onorevoli e senatori e anche importanti esponenti della tanto invocata società civile. Per queste iniziative abbiamo creato lo slogan: “politica per passione”, perché è la passione per un’idea comune di società libera e giusta che ci accompagna e che ci fa anteporre a tutto il bene comune.
Con queste iniziative abbiamo voluto essere un passo avanti rispetto all’antipolitica che imperversa oggi, convinti che ascoltare e interagire con la gente interpretandone anche le insofferenze e gli sfoghi, sia il percorso necessario alla politica per riformulare i desideri e le istanze della società indirizzandola verso la realizzazione di un bene comune.
Mi fa molto piacere ricordare qui che, nonostante la forte enfasi e spinta data dai media  ai “folgoranti” risultati del Movimento 5 stelle, nell'ultimo mese 6 ragazzi sotto i 30 anni hanno deciso di iscriversi al PD nel nostro circolo. Una positiva controtendenza, perché vi assicuro che il giusto e irrinunciabile sostegno al governo Monti è spesso assai arduo da argomentare e far accettare non solo ai nostri potenziali elettori ma a volte anche agli stessi iscritti! 
Lavoriamo con passione e impegno. Anche con fatica, perché dei circoli “cuore del PD sul territorio”, come dice Bersani, si parla molto ma spesso non si riscontrano  azioni di sostegno e di interazione altrettanto convinte e visibili.
Ci sono due aspetti, non separabili.
Da un lato, le difficoltà economiche: organizzare iniziative, stampare volantini preparare materiale ha un costo al quale si fa fronte in gran parte grazie alla generosità degli iscritti e dei simpatizzanti. La sopravvivenza dei circoli è troppo legata all'autofinanziamento, col rischio di mettere in secondo piano una costante e significativa azione politica. Tanti circoli infatti sono in difficoltà anche perché a tanti le cui sedi sono diventate di proprietà di Fondazioni, viene fatto pagare o addirittura aumentato l’affitto.
Dall’altro lato, il bisogno di un riconoscimento, pena la disaffezione e la mancanza di partecipazione.
Troppo spesso, nelle discussioni che facciamo al circolo, si ha la sensazione che manchi il passaggio a un momento successivo.
Abbiamo bisogno di confronto ma anche di sintesi: non dunque circoli come cellule autonome, autofinanziate, autosufficienti ma parti di un tutto legate da un progetto e un’idea comune. Non possiamo chiedere - a chi nei circoli mette a disposizione il proprio tempo e denaro - di essere soldatini pronti a rispondere alla chiamata alle armi.
Bisogna dare voce al ruolo dei circoli nella definizione di alcune linee guida del partito. Per  esempio, che cosa ne pensiamo di unioni civili e testamento biologico? E’ giusto e costruttivo che questa discussione passi soltanto attraverso chi ha voce nei media? O non sarebbe opportuno coinvolgere a pieno titolo tutti gli iscritti in una discussione che contribuisca a dare una linea di indirizzo a livello nazionale?

Non si tratta di riproporre modelli organizzativi superati dalla realtà. In una città come Milano, sono cambiati gli stili di vita.
 La nostra presenza sul territorio, perciò, non può esaurirsi  solo in strada tra i cittadini, ma si deve modulare attraverso occasioni che sappiano sfruttare le competenze di cui siamo ricchi. La nostra capacità di trovare occasioni agili e articolate di partecipazione è una sfida che il PD deve saper affrontare e vincere...
Se vogliamo davvero essere un partito nuovo e aperto, che fa errori ma che sa correggerli, che ha un grande patrimonio nelle persone che ne fanno parte, che parlano con altre persone, spiegando con coraggio e convinzione. Dateci più credito e sostegno. Non lasciateci da soli in trincea.

http://www.partitodemocratico.it/speciale/assemblea_dei_circoli_2012/home.htm

giovedì 24 maggio 2012


L’Europa deve esserci ed essere solidale

In questi giorni tutti noi assistiamo a carrellate di numeri ed analisi economiche che ci raccontano della Grecia. Ma vediamo anche volti e racconti di un paese allo stremo che sembra sgretolarsi. Una delle frasi più ripetute è “dobbiamo fare di tutto per non finire come loro”. Noi vogliamo dire anche qualcos’altro, vogliamo dire che non possiamo lasciare che la Grecia continui così, al di là delle conseguenze su di noi. Come cittadini europei progressisti e democratici crediamo che l’Europa deve essere una e che deve essere uno spazio di pace e solidarietà, così come la pensarono i suoi fautori.
Per questo, in questi giorni frenetici vogliamo dire che la strada deve essere un’Europa sempre più unita come l’orizzonte verso cui incamminarsi tutti insieme e che questo non si può fare abbandonando paesi e cittadini al loro destino.

Europe must be and must be united
In these day we all assist to a series of numbers and econic analysis that tell us about Greece. But we see also faces and hear stories of a country taken to the extreme that seems on the brink of implosion. One of the sentences most repeated is “we must not end up like them”. We want to say also something else, we want to say we can’t allow Greece to continue as now, independently from the conseguences of us. As democratic and progressive european citizens we believe that Europe must be one and that it must be a place of peace and solidarity, as those who first thought of it.
For this reason, in these hectic days we want to say that an always more united Europe must be the horizon towards which to head all together and this can’t be done abandoning countries and citizen sto their destiny alone.
 

sabato 19 maggio 2012

Bomba Brindisi: appello della Segreteria Nazionale PD per iniziative unitarie a difesa della democrazia

Bisogna ricordare quanto il nostro Paese abbia già pagato alla violenza; bisogna affermare con forza che la violenza ci ruba il futuro; bisogna isolare, con i comportamenti e con la chiarezza delle parole, chi coglie l’occasione dalle debolezze della nostra democrazia non per riformarla ma per minarne le fondamenta.

                                       
lutto.gif

La segreteria nazionale del Partito Democratico ha inviato oggi a tutti i dirigenti e a tutti i circoli democratici che coinvolgono iscritti ed elettori, un appello a favore di iniziative unitarie per la difesa della democrazia, in seguito all’atroce attentato davanti a una scuola di Brindisi.


Di seguito il testo dell'appello

“Dopo settimane durante le quali si sono registrati in tutto il Paese numerosi atti di violenza e di intimidazione, oggi l’Italia assiste sgomenta ai tragici effetti del barbaro attentato di Brindisi.
E’ ormai evidente che organizzazioni criminali ed eversive di diversa natura stanno alzando il livello della loro iniziativa e producono azioni dichiaratamente terroristiche.
Strategie criminali e deliranti strategie politiche vogliono approfittare del disagio e della sofferenza che il Paese vive. Il loro obiettivo è quello di rafforzarsi e di rendere più stringente il loro ricatto sulla democrazia e sulla società in una fase di debolezza del tessuto sociale e democratico.

E’ tempo di prendere piena consapevolezza di quello che sta avvenendo.

La segreteria nazionale del Partito Democratico rivolge un appello ai gruppi parlamentari, ai propri rappresentati nelle amministrazioni locali, ad ogni iscritto, militante ed elettore perché siano immediatamente assunte iniziative unitarie di discussione, chiarimento e mobilitazione nelle sedi istituzionali e nei contesti sociali e di formazione dei giovani.
Bisogna ricordare quanto il nostro Paese abbia già pagato alla violenza; bisogna affermare con forza che la violenza ci ruba il futuro; bisogna isolare, con i comportamenti e con la chiarezza delle parole, chi coglie l’occasione dalle debolezze della nostra democrazia non per riformarla ma per minarne le fondamenta.

Il PD sollecita ad ogni livello una risposta unitaria delle forze civiche, politiche e sociali a presidio della democrazia, della libertà di ciascuno, della serenità nella vita comune dei cittadini”.


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I commenti degli esponenti democratici

Pier Luigi Bersani: “Voglio esprimere dolore e indignazione per il più aberrante dei delitti che si è consumato questa mattina a Brindisi”. Questo il commento del segretario nazionale del Partito Democratico alla notizia dell’esplosione questa mattina a Brindisi di un ordigno che ha causato la morte di una ragazza e il ferimento di numerosi studenti.

“Esprimo solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e chiedo che tutti assieme si reagisca per avere verità e colpire gli infami e garantire serenità alla nostra democrazia e alla vita quotidiana dei cittadini”.

Rosy Bindi: “Una tragedia, un attacco vile e criminale. Partecipiamo sgomenti al dolore della famiglia della studentessa morta nell'attentato e siamo vicini a tutte le famiglie, ai ragazzi e agli studenti della scuola Morvillo Facone di Brindisi. Qualunque siano la matrice e le finalità di questo atto criminale, le forze sane e democratiche della Puglia e del Paese sapranno reagire con spirito unitario e con determinazione per respingere ogni forma di intimidazione e difendere i principi della legalità.”

Dario Franceschini: "Siamo di fronte a un episodio di un'atrocità mai vista e immaginata. Il primo sentimento è di vicinanza alle famiglie delle due ragazze uccise e dei compagni feriti. E' necessario che lo Stato reagisca e individui i responsabili nei tempi più brevi possibili. Ho parlato questa mattina con il presidente Fini per chiedergli un'informativa del governo in Aula e sarà il presidente della Camera con il governo a definire i tempi e le modalità".

Enrico Letta: “I giovani e la scuola, a Brindisi si vuole colpire il simbolo dell'Italia del futuro. Sgomento, costernazione e rabbia”.

Francesca Puglisi (Responsabile Scuola): “Assassini. In questa Italia, dove il grumo grigio delle stragi impunite non si è mai sciolto e dove nei momenti di crisi sempre si affaccia la barbarie, i registi del terrore sono tornati a colpire gli innocenti fra gli innocenti: gli studenti di una scuola. Con un macabro rituale di morte, gli assassini hanno ucciso nei giorni dell'anniversario della strage di Capaci, proprio all'arrivo della Carovana Antimafia nel brindisino, piazzando l'ordigno davanti alla scuola intitolata a Francesca Laura Morvillo Falcone. E simbolicamente hanno voluto uccidere anche il futuro del nostro Paese: perché i giovani quello sono, futuro e speranza. Sono sconvolta per quel che è accaduto, e profondamente vicina nel dolore immenso alle famiglie degli studenti”.

Emanuele Fiano (Responsabile Sicurezza): “Esprimo il mio profondo cordoglio e quello di tutto il Partito Democratico per la drammatica morte di una studentessa questa mattina a Brindisi, a causa dell’esplosione di un ordigno di fronte al suo istituto professionale.
Ovviamente attenderemo le indicazioni e i riscontri degli inquirenti per comprendere la natura di questo devastante attentato che ha colpito un istituto scolastico.
Alla famiglia della vittima, agli altri studenti feriti questa mattina e a tutta la città di Brindisi va la nostra vicinanza e solidarietà in questo terribile momento”.

Andrea Orlando (Responsabile Gustizia): Hanno voluto colpire dei giovani perché sanno che sono i primi ribellarsi a ingiustizia e violenza. Oltre all’orrore e alla tristezza per la morte di una ragazza e il ferimento di altri, si aggiunge lo sdegno per un atto vile che chiede una risposta ferma di tutti i cittadini.
Rivolgo un appello al Governo e al Ministro Cancellieri perché si faccia chiarezza al più presto sulle origini dell’attentato, e a tutte le forze politiche per una mobilitazione che dia il segno concreto di una reazione civile.

Laura Garavini (Capogruppo Pd in Commissione Antimafia): "Drammatico e grave l´attentato a Brindisi all´istituto professionale dedicato a Falcone e alla moglie, a vent´anni esatti dalla loro uccisione. E´ il tentativo di colpire i migliori successi dell´antimafia di questi anni: la rivolta culturale contro le mafie, portata avanti proprio e soprattutto con i ragazzi e nelle scuole. Di fronte a tanta criminale barbarie é necessario che lo Stato reagisca con grande fermezza e unità".

Walter Veltroni: “Siamo di fronte ad un episodio orribile, ad un'attacco feroce che, persino per il luogo scelto, riporta alla memoria le pagine più nere degli anni Novanta, di una criminalità che assume le forme del terrorismo. Per prima cosa voglio esprimere la mia vicinanza ai ragazzi colpiti e feriti, alla città di Brindisi.
Questo feroce attentato deve suscitare una risposta forte e unanime, da parte dello Stato come da parte dei cittadini e di tutte le forze politiche e sociali: l’impegno contro la mafia e la criminalità organizzata come quello contro i segnali di un ritorno terroristico deve essere massimo.”

Vanino Chiti: ''Quanto accaduto a Brindisi e' un attacco atroce, senza precedenti, un episodio gravissimo da condannare con la massima fermezza''.
Lo afferma il vice presidente del Senato Vannino Chiti, che aggiunge: ''e' stato collocato un ordigno nei pressi di una scuola e l'esplosione - a quanto pare molto potente - e' avvenuta proprio mentre gli studenti transitavano in zona prima di iniziare le lezioni: da queste prime ricostruzioni emerge un quadro profondamente inquietante per la brutalita' dell'attentato. Chi compie un gesto simile e' una belva criminale. Si tratta dell'ennesimo episodio che testimonia l'esistenza di un clima di tensione molto preoccupante in tutto il paese, sottovalutarlo sarebbe un errore inammissibile. La risposta a queste azioni terroristiche deve essere accompagnata da risolutezza e determinazione ed e' indispensabile l'unione tra istituzioni, magistratura, societa' civile e tutti coloro che hanno a cuore la difesa della legalita' e della democrazia per isolare ogni forma di violenza.
Esprimo il mio dolore per la giovane vita innocente stroncata e per il ferimento di altri studenti, di cui alcuni in gravissime condizioni. Ai familiari porgo la mia vicinanza''.

David Sassoli: “Scegliere come obiettivo una scuola piena di studenti, intitolata a Giovanni Falcone, simbolo della lotta contro tutte le mafie, e a sua moglie Francesca Morvillo, provocando la morte di una ragazza innocente e il ferimento di altri sette giovani di cui una è in gravissime condizioni, è un atto di una brutalità e di una vigliaccheria agghiaccianti di fronte al quale occorre reagire con un’urgenza e una risolutezza che non ammettono esitazione”.

mercoledì 9 maggio 2012

9 maggio - giornata in ricordo delle vittime della mafia e del terrorismo



Il 29 gennaio 1979 un commando di Prima Linea uccide, a Milano, il Sostituto Procuratore Emilio Alessandrini, all’angolo tra Viale Umbria e Via Muratori.

L'omicidio colpisce l’opinione pubblica: Alessandrini è uno dei magistrati più stimati del Tribunale di Milano.

Nel corso della sua carriera si è occupato delle inchieste più scottanti: quelle sul terrorismo di sinistra, sugli scandali finanziari legati al Banco Ambrosiano, sui servizi segreti deviati ma soprattutto quella sulla “madre di tutte le stragi”, l’attentato alla sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana a Milano, il 12 dicembre 1969. È lui, insieme ai colleghi Gerardo D’Ambrosio e Luigi Fiasconaro, a riprendere in mano nel 1972 l’inchiesta sulla strage, imboccando la pista della destra eversiva.Mesi prima, nel covo del terrorista Corrado Alunni, la Digos aveva trovato una foto del giudice Alessandrini. Che però morì senza scorta. Poche ore dopo l'attentato, Prima Linea rivendicò l'azione con alcune telefonate a quotidiani. La rivendicazione citava: «… Era una delle figure centrali che il comando capitalistico (lo Stato, n.d.r) usa per rifondarsi come macchina…efficiente …»

DA:  “ In ricordo di Emilio Alessandrini”    
di   Armando SPATARO, 6 /12/2000 
Emilio ALESSANDRINI, venne ucciso da un “commando” di Prima linea, il 29 gennaio 1979 a Milano, attorno alle 8.15, dopo che aveva appena accompagnato a scuola, come ogni mattina, suo figlio Marco… P.L. rivendicò l'omicidio spiegando, anche in quell’occasione, che i veri nemici del proletariato non erano i persercutori ottusi e reazionari delle “avanguardie ” comuniste, ma quei giudici democratici e riformisti che, come Emilio, con la loro attività e la personale credibilità, consentivano al sistema di esistere. Emilio era proprio uno così. Sin dall’inizio della sua carriera di sostituto a Milano, era, nell'ufficio, la cerniera tra i giovani… e gli anziani … Ma Emilio era pure un osservatore  attento dell'evoluzione del costume in relazione ai problemi della giustizia penale… Oggi, penso, reagirebbe sdegnato al moto di xenofobia che si diffonde nel paese, alla mancanza di solidarietà verso chi soffre ed inviterebbe tutti, autorevolmente, a volare più in alto ed a guardare il mondo intero, senza limitarsi al proprio particolare ed angusto osservatorio.
Ero di turno esterno il 29 gennaio 1979 e quando, a poche centinaia di metri dall’edificio in cui entrambi abitavamo, arrivai all'incrocio dove la sua auto bloccava il traffico, con lo sportello aperto e la polizia attorno, guardai quell'uomo così giovane, accasciato sul volante e, inerte anch’io,  pensai immediatamente a quando, un anno e mezzo prima, mi aveva discretamente accompagnato nell'aula della Corte d’Assise dove stava per iniziare il processo al nucleo storico delle BR… Nel giugno del ’77, stava per iniziare la celebrazione del processo di Milano a carico di Curcio, Mantovani ed altri nomi storici del vertice delle bierre: mi incaricarono di sostenere l'accusa, ma Emilio fu incaricato di farmi da tutore (non me lo disse, ma per me era chiarissimo). Mi accompagnò, dunque, in aula e, in attesa che la Corte entrasse, si collocò discretamente alle mie spalle… Mi vide respingere a brutto muso il solito gruppo dei soliti avvocati di Curcio & c., che, pur revocati… pretendevano da me l'autorizzazione al colloquio con i loro assistiti. Non mi conoscevano e mi dissero che, se avessi insistito nel negare quel permesso, "avrebbero riferito a Curcio che il PM non voleva che i suoi difensori parlassero con lui" . Risposi che sarebbe stato preferibile aggiungere anche il nome del PM : glielo scrissi su un pezzo di carta, consegnai loro il bigliettino e li congedai: si allontanarono senz’altro aggiungere. Emilio mi si avvicinò e … mi diede una pacca sulla schiena e se ne uscì dall'aula sorridendo… Emilio era così con tutti, la sua umanità era straripante : non c’era un Natale o una festa “raccomandata” in cui dimenticasse di andare a trovare il centralinista cieco del Palazzo di Giustizia…per fargli gli auguri, regalargli il panettone ed abbracciarlo … non c’era giovane collega, bisognoso di consigli, cui non dedicasse ore preziose del suo lavoro; e tanti erano i condannati, in processi da lui istruiti, che spesso andavano a salutarlo per ringraziarlo della umanità che aveva con loro dimostrato e che non avrebbero mai dimenticato…Ma il nome di Emilio Alessandrini è indissolubilmente legato alle indagini per la strage di Piazza Fontana…Lui ne parlava poco: non gli piaceva, credo, rinverdire gli allori, né ripercorrere una vicenda che non considerava definita ed il cui esito processuale non poteva certo ritenere soddisfacente. E’ sempre stato Gerardo D’Ambrosio, giudice istruttore in quella vicenda, a raccontarmi in più occasioni del suo eccezionale acume investigativo, della sua capacità di muoversi intelligentemente nel grigio territorio delle deviazioni e coperture istituzionali e della sua incredibile memoria…Sembrava impossibile, a tutti, che un’organizzazione che si autodefiniva “di sinistra”, sia pure eversiva, potesse colpire un uomo come Emilio che dell’ansia di progresso e democrazia era una delle bandiere, non solo all’interno della magistratura.
Ma era, quella, l’incredulità di tutti i congiunti e degli amici delle tante vittime del terrorismo di sinistra, l’inconsapevole ed inespresso bisogno di attribuire le morti di Alessandrini, Galli, Tobagi e di altri ancora a “menti raffinate”, a complotti istituzionali piuttosto che, come in effetti era, alla folle ideologia di una folle stagione, credo irripetibile ad onta della persistenza, nel tessuto sociale, di concause scatenanti il terrorismo.
  Tutti ricordano l’addio ad Emilio: Milano intera al suo funerale, strade e piazze stracolme di gente che lo applaudiva, una città ferma in quel freddo mattino d’inverno…Penso che sia stata  proprio la reazione della gente a quell’assurdo omicidio ed a quello di pochi giorni prima di Guido Rossa (avvenuto il 24 gennaio 1979, a Genova) ad innescare la fine del terrorismo…

venerdì 6 aprile 2012

Con la determinazione sui temi dell riforma del mercato del lavoro, il PD ha ottenuto che nei casi di licenziamento discriminatorio non si preveda solo il risarcimento economico ma anche il reintegro e che l'onere della prova non sia più a carico del lavoratore.
 
 
 

lunedì 5 marzo 2012

Ecco come si rafforzano le liberalizzazioni

Il contributo del Pd al Decreto Crescitalia esaminato al Senato in Commissione Industria. Limitatamente al capitolo delle liberalizzazioni, si evidenziano in verde gli emendamenti prioritari accolti, in giallo quelli parzialmente accolti, in rosso i non accolti.
1. BANCHE

Mutui e conti correnti
a) si prevede che, nella stipula di un mutuo, le banche, gli istituti di credito e gli intermediari finanziari non possano offrire o vendere contratti assicurativi in forma individuale o collettiva di cui siano contemporaneamente beneficiari o vincolatari (come richiesto da Antitrust e Isvap);
b) qualora le banche condizionino l'erogazione di un mutuo bancario alla stipula di un’assicurazione sulla vita, il cliente può autonomamente reperirla sul mercato;
c) viene prevista la restituzione (che finora è stata disattesa) dei premi delle polizze vita relativi al periodo residuo del mutuo, in caso di estinzione anticipata o portabilità del mutuo stesso;
d) viene stabilita la cancellazione automatica (senza oneri per il cittadino) delle cosiddette ipoteche perenti, che rimangono formalmente iscritte nei registri immobiliari pur non essendo state rinnovate dal creditore, ovvero dopo la decadenza ventennale;
e) le banche non possono condizionare l'erogazione di un mutuo bancario all'apertura di un conto corrente presso la medesima banca, pena l'applicazione di una sanzione come pratica commerciale scorretta;
Costi transazioni elettroniche
a) il ripristino del limite dell’1,50% come limite soglia per eventuali incrementi delle commissioni interbancarie a carico degli esercenti, coerentemente con il comma che ha proprio come obiettivo la riduzione di tali commissioni;
b) riduzione dei tempi previsti per la riduzione delle commissioni interbancarie a carico degli esercenti;
c) l’eliminazione della sospensiva della gratuità delle transazioni con carta di credito fino a 100 euro dei pagamenti presso gli impianti di distribuzione dei carburanti;
d) la gratuità dei conti correnti di base destinati esclusivamente all'accredito della pensione fino a 1.500 euro.

2. ASSICURAZIONI - RCAUTO
a) si elimina la norma che prevede la riduzione del 30% del risarcimento dei danni per la riparazione del veicolo danneggiato, penalizzante per l'assicurato che si rivolge alla propria autocarrozzeria di fiducia;
b) si vincola la compagnia di assicurazione a dichiarare, in sede di preventivo e in sede di stipula del contratto, la diminuzione del premio assicurativo relativo all'anno successivo a quello assicurato nel caso in cui il cliente non abbia incidenti, per garantire un'efficace applicazione della formula bonus-malus. Il cliente rimane comunque libero di scegliere, nell'anno successivo a quello assicurato, la polizza assicurativa RC Auto;
c) si affida all'Isvap il compito di riformare, entro sei mesi, la formula bonus-malus per collegare la riduzione del premio delle polizze assicurative anche al comportamento dell'assicurato, rilevabile dal sistema della patente a punti;
d) si propone la correzione dell'articolo 34 sul confronto delle tariffe con una stesura che renda effettivamente praticabile la presentazione di più offerte da parte dell'agente, attraverso la collaborazione con altri agenti allo scopo comunque di fornire al cliente una soluzione contrattuale immediatamente stipulabile;
e) si prevede una sanzione a carico delle imprese di assicurazione che non provvedono a trasmettere la relazione all'Isvap sull'attività svolta per il contrasto alle frodi;
f) si rende efficace e meno onerosa l'installazione e la disinstallazione della scatola nera, prevedendo anche la portabilità senza costi per l'assicurato del dispositivo in caso di cambio della compagnia assicurativa;
g) si reintroduce la disciplina favorevole all'assicurato sulla disdetta delle polizze pluriennali, introdotta dalla legge n. 40 del 2007 e successivamente modificata dalla legge n. 99 del 2009 che ne ha ridotto portata ed efficacia.

3. ENERGIA E CARBURANTI
a) si sostituisce la norma sulla separazione della rete di trasporto del gas per definire un perimetro e tempi certi e brevi all'operazione di scorporo di Snam da Eni, da avviarsi con l'adozione del DPCM entro il 31 maggio 2012;
b) si rafforzano le norme per rendere più liberi i rapporti tra i gestori d'impianti di vendita e le fasi di approvvigionamento dei carburanti, anche con interventi di regolazione del mercato all'ingrosso da parte del Ministero sviluppo economico e dell'Acquirente unico;
c) si prevede l’eliminazione dei vincoli e degli obblighi alla vendita contestuale di diverse tipologie di carburanti e all’apertura di impianti self service anche nei centri abitati;
d) si sopprime la norma che cambia le attuali modalità di calcolo del prezzo medio praticato in Italia allo scopo di abbassare il divario del prezzo industriale con l’Unione europea. La sola rilevazione del prezzo praticato nei self service, infatti, altera la validità della rilevazione statistica.

4. TRASPORTI
a) si rende subito operativa una specifica Autorità indipendente per i trasporti (eliminando l'assegnazione temporanea delle funzioni all'Autorità per l'energia e il gas);
b) si rivedono le disposizioni riguardanti il rispetto del contratto collettivo nazionale per tutti gli operatori del settore ferroviario;
c) si introduce una più rigorosa scansione temporale per la separazione tra l'impresa ferroviaria e quella che gestisce l'infrastruttura.

5. AUTORITA' DI REGOLAZIONE
Si introducono misure sull'incompatibilità degli incarichi per coloro che hanno ricoperto ruoli di governo o sono stati componenti di altre autorità di regolazione o vigilanza nei quattro anni precedenti (al fine di evitare passaggi diretti dei componenti dei collegi da un'Autorità all'altra anche durante l'esercizio del mandato).

6. TUTELA DEI CONSUMATORI
Si integrano le disposizioni sulla class action volte a semplificare e rendere meno oneroso l'accesso a questo strumento di tutela collettiva da parte dei cittadini.

7. TRIBUNALE DELLE IMPRESE
Si rivedono l'organizzazione, prevedendo un Tribunale per le imprese presso ciascun tribunale avente sede nel capoluogo del distretto della Corte di Appello (al posto delle attuali 12 sezioni specializzate), e le competenze in materia di controversia tra imprese.

8. PROFESSIONI
a) si ripristina l'equo compenso per i tirocinanti (già previsto nel decreto-legge n. 138/2011);
b) si prevedono nuovi principi per la modernizzazione del ruolo e dell'assetto degli ordini professionali assicurando pari opportunità per i giovani;
c) si prevede la costituzione di libere associazioni nel campo delle professioni non regolamentate;
d) si propone di limitare la partecipazione al capitale delle società professionali da parte dei soci non iscritti all'albo.

9. FARMACIE
a) si rimuovono le limitazioni alla piena liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C (come richiesto da relazione Antitrust) contenute nell'articolo 32 del decreto-legge n. 201/2011 (Salva Italia), estendendola anche ai medicinali veterinari, al fine di ampliare la concorrenza a vantaggio dei cittadini;
b) si propone che siano i comuni ad individuare entro 60 giorni il numero e le zone delle nuove farmacie in base al quorum di 3.000 abitanti per farmacia;
c) si semplificano le procedure per i concorsi straordinari per soli titoli delle nuove sedi disponibili, stabilendo tempi perentori sia per l'adozione dei bandi che per l'espletamento dei concorsi;
d) ai soli fini del concorso straordinario si prevedono tre diverse graduatorie, distintamente per titolari di farmacie rurali, farmacisti non titolari e farmacisti operanti presso le parafarmacie ai fini dell'assegnazione delle nuove sedi;
e) si sopprimono le disposizioni vigenti sull’ereditarietà della farmacia a familiari non farmacisti;
f) si stabilisce che la direzione della farmacia privata non può essere mantenuta oltre il compimento del sessantasettesimo anno di età dai farmacisti iscritti all'albo.

10. NOTAI
a) si prevedono tempi certi di espletamento dei nuovi concorsi per coprire tutte le sedi vacanti (le attuali più quelle risultanti dall'aumento della pianta organica).

A cura di Antonio Lirosi e Maurizio Coresi