CONTRIBUTO DEL CIRCOLO PD ROMANA CALVAIRATE
PER L'ASSEMBLEA DEI SEGRETARI DI CIRCOLO
ROMA 23 - 06 - 2012
Quasi ogni sabato alcuni
iscritti del nostro circolo montano un gazebo. Uno dei tanti presìdi con i
quali vogliamo dare il segno della presenza nostra e del partito sul
territorio.
All’indomani della vittoria a Milano, dove il PD è di fatto il primo partito, ci siamo chiesti
quale dovesse essere il ruolo dei circoli, e in particolare del nostro,
considerando la composizione della zona in cui ci troviamo, caratterizzata da
un popoloso e multietnico quartiere di case popolari e da una zona
residenziale.
Non è il caso di nascondersi che,si verificano talvolta
alcune difficoltà nel rapporto tra gli amministratori, il partito e i cittadini, anche se è indubbio che ancora
si respira il “vento di cambiamento” che ha caratterizzato la scorsa campagna
elettorale, anche grazie al rapporto diretto dei cittadini con assessori e
consiglieri di cui si fanno promotori i circoli.
Non abbiamo realizzato la città dell’utopia: ci sono state e
ci sono scelte dell’amministrazione che hanno suscitato vivaci proteste, a
volte anche pretestuose. In questi casi la domanda è: qual è il nostro compito
in quanto circolo della zona? Mediare tra le scelte dell’amministrazione e i
cittadini? Oppure essere interlocutori
capaci di sostenere la necessità di scelte anche controverse in nome del bene comune?
Al di là di casi particolari, abbiamo valutato che avremmo dovuto, in
primo luogo “esserci”, esserci come persone normali che parlano di politica e
fanno politica perché convinti che la nostra idea di una società più giusta è
realizzabile e che con noi si può ben governare.
Essere sul territorio, dunque, per rendere visibile la
nostra presenza tra i cittadini parlando dei progetti del PD e organizzando
iniziative di approfondimento e discussione. Ne abbiamo organizzate molte e di
alta qualità ospitando onorevoli e senatori e anche importanti esponenti della
tanto invocata società civile. Per queste iniziative abbiamo creato lo slogan:
“politica per passione”, perché è la passione per un’idea comune di società
libera e giusta che ci accompagna e che ci fa anteporre a tutto il bene comune.
Con queste iniziative abbiamo voluto essere un passo avanti
rispetto all’antipolitica che imperversa oggi, convinti che ascoltare e
interagire con la gente interpretandone anche le insofferenze e gli sfoghi, sia
il percorso necessario alla politica per riformulare i desideri e le istanze
della società indirizzandola verso la realizzazione di un bene comune.
Mi fa molto piacere ricordare qui che, nonostante la forte
enfasi e spinta data dai media ai
“folgoranti” risultati del Movimento 5 stelle, nell'ultimo mese 6 ragazzi sotto
i 30 anni hanno deciso di iscriversi al PD nel nostro circolo. Una positiva
controtendenza, perché vi assicuro che il giusto e irrinunciabile sostegno al
governo Monti è spesso assai arduo da argomentare e far accettare non solo ai
nostri potenziali elettori ma a volte anche agli stessi iscritti!
Lavoriamo con passione e impegno. Anche con fatica, perché
dei circoli “cuore del PD sul territorio”, come dice Bersani, si parla molto ma
spesso non si riscontrano azioni di
sostegno e di interazione altrettanto convinte e visibili.
Ci sono due aspetti, non separabili.
Da un lato, le
difficoltà economiche: organizzare iniziative, stampare volantini preparare
materiale ha un costo al quale si fa fronte in gran parte grazie alla
generosità degli iscritti e dei simpatizzanti. La sopravvivenza dei circoli è
troppo legata all'autofinanziamento, col rischio di mettere in secondo piano una
costante e significativa azione politica. Tanti circoli infatti sono in
difficoltà anche perché a tanti le cui sedi sono diventate di proprietà di
Fondazioni, viene fatto pagare o addirittura aumentato l’affitto.
Dall’altro lato,
il bisogno di un riconoscimento, pena la disaffezione e la mancanza di
partecipazione.
Troppo spesso, nelle discussioni che facciamo al circolo, si
ha la sensazione che manchi il passaggio a un momento successivo.
Abbiamo bisogno di confronto ma anche di sintesi: non dunque
circoli come cellule autonome, autofinanziate, autosufficienti ma parti di un
tutto legate da un progetto e un’idea comune. Non possiamo chiedere - a chi nei
circoli mette a disposizione il proprio tempo e denaro - di essere soldatini
pronti a rispondere alla chiamata alle armi.
Bisogna dare voce al ruolo dei circoli nella definizione di
alcune linee guida del partito. Per
esempio, che cosa ne pensiamo di unioni civili e testamento biologico?
E’ giusto e costruttivo che questa discussione passi soltanto attraverso chi ha
voce nei media? O non sarebbe opportuno coinvolgere a pieno titolo tutti gli
iscritti in una discussione che contribuisca a dare una linea di indirizzo a
livello nazionale?
Non si tratta di riproporre modelli organizzativi superati
dalla realtà. In una città come Milano, sono cambiati gli stili di vita.
La nostra presenza
sul territorio, perciò, non può esaurirsi
solo in strada tra i cittadini, ma si deve modulare attraverso occasioni
che sappiano sfruttare le competenze di cui siamo ricchi. La nostra capacità di
trovare occasioni agili e articolate di partecipazione è una sfida che il PD
deve saper affrontare e vincere...
Se vogliamo davvero essere un partito nuovo e aperto, che fa
errori ma che sa correggerli, che ha un grande patrimonio nelle persone che ne
fanno parte, che parlano con altre persone, spiegando con coraggio e
convinzione. Dateci più credito e sostegno. Non lasciateci da soli in trincea.
http://www.partitodemocratico.it/speciale/assemblea_dei_circoli_2012/home.htm