venerdì 20 gennaio 2012

Assemblea Nazionale PD

Al via la due giorni del PD, presso la Nuova Fiera di Roma.

                                                                                                           
Assemblea Nazionale 2012
 
 
Al via l'Assemblea Nazionale del Partito Democratico, l'organismo dirigente del Partito, composto da oltre 1000 delegati eletti in tutto il territorio nazionale.

Introduce i lavori della due giorni, presso la Nuova Fiera di Roma, la Presidente dell'Assemblea Nazionale Rosy Bindi.

A seguire, la relazione del Segretario Nazionale Pier Luigi Bersani: “L’impegno del PD per il futuro dell’Italia e dell’Europa”, spunto per il successivo dibattito in plenaria, dedicato nella giornata di oggi all'Europa.

E' possibile seguire l'Assemblea Nazionale in diretta su Youdem.TV (canale 808 di Sky), o in streaming sul canale Youtube o su twitter e facebook .

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Dopo l’Inno Nazionale, l’ufficio di presidenza ha preso posto sul palco e la Presidente Bindi, ha salutato la platea, dedicando il primo pensiero alle vittime del Concordia e a coloro che si stanno adoperando per evitare che la tragedia diventi più grande.

“Tragedia frutto di chi ha smarrito il senso del dovere, anche se non dobbiamo farci identificare all’estero, da questa immagine dell’Italia che come la nave continua a sprofondare”, ha esortato la Presidente.

Bindi ha ricordato anche Martino Martini, Giorgio Franceschini e Ugo Spagnoli che sono scomparsi di recente, e che”non ci hanno lasciato soli in passato e non lo faranno neanche adesso”.

Ironicamente ha presentato “i suoi”, ovvero Pier Luigi Bersani, Marina Sereni, Dario Franceschi e Ivan Scalfarotto, presenti in Presidenza, parafrasando la campagna 2012 di tesseramento del PD, oggetto dopo il suo lancio di controverse critiche.

“Nel 2012 - ha annunciato - terremo atre due Assemblee, perché questa è l’ultima del 2011 che è stata rimandata. C’è stata negli ultimi mesi l’acuirsi della crisi economica e di governo e poi il governo Monti. Ma non può passare in cavalleria - ha ribadito Bindi - che siamo arrivati a questo punto perché qualcuno ha concentrato l'agenda politica sui propri problemi. E che almeno dal 14 dicembre del 2010, questo Paese non ha avuto una maggioranza politica. Non è caduto il governo solo per lo spreed - ha spiegato - ma grazie anche alla nostra azione politica che ci ha portato a vittorie importanti nel 2011, alle elezioni amministrative ed una azione ferma e solida nelle sedi parlamentari”.

Bindi ha voluto sottolineare quello che sarà l'obiettivo del Partito democratico nei prossimi mesi, ovvero "far ritrovare l’autorevolezza alla politica, secondo i valori della nostra Costituzione e attraverso un sostegno reale al governo Monti".

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"Se c’è una cosa che questo inizio di 2012 rende drammaticamente chiaro è la caduta della barriera fra questioni nazionali e questioni europee. Il governo Monti ne è il simbolo più evidente: salvare l’Italia per restare in Europa, salvare l’Europa per rilanciare l’Italia. Più in generale, il futuro del continente cessa di essere un fatto tecnico, un argomento per specialisti ed entra nel piatto delle famiglie italiane, tutti i giorni". Così Lapo Pistelli, responsabile Esteri del PD ha introdotto la sua relazione all'Assemblea Nazionale

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Sul filone dell’Europa ha preso la parola David Sassoli, europarlamentare del PD, rieletto pochi giorni fa Presidente del Gruppo dei democratici europei. “Stiamo in una fase particolare perché bisogna riprendere le competizioni nelle sfide globali, per tenere insieme bilancio e crescita in Europa. Per crescere ci vogliono risorse, strumenti per regolare i mercati e rilanciare l’Europa, serve una nuova realtà politica. In Cina ad esempio ci sarà un vero ricambio generazionale nella compagine governativa, e a quell’ambizione dobbiamo rispondere indicando il nostro orizzonte politico, che dovrà andare verso la costituzione degli Stati Uniti di Europa. Il PD dovrà definire le proprie ambizioni, mettendole sul tavolo della politica, lavorando con gli altri, per dare casa e cittadinanza ai cittadini europei e orizzonte politico alla nostra azione”.

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Gianni Pittella, rieletto Vicepresidente vicario del Parlamento europeo, ha introdotto il proprio intervento parlando di Europa in generale e delle proposte del PD per uscire dalla crisi. “L’Europa è una parola generica, infatti negli ultimi tempi ci sono state risposte mediocri da parte di alcuni leaders europei. Le misure prese sulla Grecia e sull’Eurozona non hanno avuto l’effetto desiderato. Austerità significa uccidere il modello europeo, uccidere famiglie, piccole e medie imprese, quell’immagine generale di cooperazione. Adesso però, attraverso il nostro Partito e la nostra iniziativa politica con Schulz alla guida, possiamo rimettere al centro le cinque misure che serviranno per uscire dalla crisi. Iniettare liquidità nei mercati; raddoppiare il fondo salva stati; riformare le agenzie di rating, prevedendo pluralismo, sanzioni e controlli; realizzare la tassa sulle transazioni finanziarie; lanciare i project bond. E questo si può fare subito - ha concluso - rialimentando il sogno europeo e nominando un vero ministro degli esteri europeo, oltre a prevedere l’elezione diretta del Presidente del Parlamento europeo".

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“Abbiamo avanti mesi difficili sul piano sociale che potrebbero provocare rotture a livello europeo. Accentuazione dell’emergenza che porteranno interventi immediati e non di strategia di lungo tempo. Occorrono politiche di stabilità attraverso la crescita. Nessuna trasformazione della preoccupazione in paura ma sono necessarie comunque azioni difensive per bloccare la crisi. Contemporaneamente azioni di proposta per la crescita basata delle tesi keynesiane. Due strade da percorrere: l’integrazione secondo il metodo comunitario e crescita su politiche keynesiane. Gli euro bond sono necessari così come la tassa sulle transazioni”. Così Sergio Cofferati all’Assemblea Nazionale del PD.

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Massimo D'Alema è intervenuto nel dibattito all'Assemblea Nazionale del PD parlando della credibilità dell'Italia nel panorama europeo. 'Il governo Monti è credibile e autorevole e sa esercitare influenza in Europa. Oggi, dal palco del processo Mills, Berlusconi ha detto che andrebbe richiamato in campo, poi ha detto che era una battuta ma non ha riso nessuno, anzi, c'è stato un brivido", ha commentato. "Qualunque critica al governo attuale può essere superata - ha proseguito D'Alema rivolto ai più scettici - se chiudiamo gli occhi e pensiamo a chi c'era prima: è stato fatto un gradissimo passo avanti".

“Viviamo un passaggio cruciale. Siamo davanti ad una crisi aperta ad esiti diversi, compresi quelli di tipo catastrofici per l’Unione e suoi cittadini. È necessario che l’Italia ci sia in questo momento e si riappropri di quel ruolo che gli spetta nell’ambito internazionale.

Usciamo dopo un anno perduto politicamente per l’assenza di un governo (quello di Berlusconi) che ci ha portato al punto più basso della credibilità del nostro paese. Domandiamoci ora quale Europa vogliamo? La nostra partecipazione ad una battaglia politica, non può essere solo un adeguamento a standard e criteri che l’Europa ci indica. Ci sono passaggi delicati a partire dal nuovo Trattato europeo che reputo ora una scelta sbagliata perché impostata sulle sole necessità tedesche, e perché formerebbe un governo intergovernativo tra 27 paesi che avrebbe tante difficoltà e anomalie. È necessario il primato del diritto comunitario e non dei paesi membri. Una politica che preveda alla cessione di sovranità degli stati membri e che formi un modo diverso di concepire l’integrazione.

Il Trattato va ricondotto ad una logica di governo comune liberato da aspetti burocratico-automatico che potrebbero diventare una gabbia micidiale soprattutto per l’Italia. Dobbiamo condizionare il testo del Trattato ad una visione democratica e europeista.

Non è facile. Il governo Monti si sta muovendo con autorevolezza nella direzione giusta nonostante la minaccia delle decisioni delle agenzie di rating.

La sfida avviene sul terreno delle scelte politiche. Non è proibito all’Europa di aver una politica estera comune! Questa non c’è per la debolezza delle politiche comuni e per quell’assenza di volontà da parte dei tedeschi che rischia di mettere in crisi l’intero sistema europeo.

Bisogna pensare ad un nuovo progetto di gestione del debito pubblico e questo non significa che non vogliamo pagare il nostro debito. Servono strategie di crescita che integrate all’abbattimento del debito ridiano slancio alla causa europea. Un grande programma di investimenti che convergano verso la visione ecologica dell’economia e che combattano le disuguaglianze sociali. La ripresa non avviene solo attraverso la competitività.

È molto importante la novità della coalizione progressista fautrice di una spinta europeista. Essere europeisti significa non solo superare i problemi insieme, sulla base di una visione comune e coordinata delle politiche necessarie, ma anche avere un certo orgoglio comune. Dovrà aprirsi una stagione di ritorno alla politica - ha esortato D’Alema - in modo che i partiti tornino guidare il Paese. Ma non significa un nuovo ceto politico al potere, non intendo la politica, ma i nostri valori, in quanto forza progressista anche nel nome di una nuova prospettiva europea alla quale possiamo partecipare e della quale siamo protagonisti fin d’ora”.

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