A proposito della
residenza universitaria
prevista in via Einstein 6
Per fare il punto della
situazione...
Come nasce il progetto
Il Comune di Milano, con
delibera del giugno 2003 (Piano servizi Milano), stabilisce le linee guida
progettuali per le residenze universitarie e con atti successivi identifica le
aree idonee. Nel novembre 2007 il Comune firma un protocollo d’intesa con il
Politecnico riguardante l’area di via Einstein 6 a fronte della presentazione
del progetto esecutivo. Tale progetto viene presentato in Consiglio di Zona 4 e
ottiene nel gennaio 2008 parere
favorevole, con i voti di PdL e Lega Nord.
Che cosa prevede il
progetto
Il progetto prevede la
costruzione di un edificio di 9 piani e di altri due rispettivamente di 6 e 5
piani collegati tra loro da una struttura a ponte per ospitare i servizi.
L’altezza della palazzina più alta è di poco superiore all’altezza dei
condomini che oggi affacciano sull’area dismessa dalla ex scuola.
(atto di cessione dei
terreni al Politecnico) è stipulata nel maggio 2009 dall’allora Sindaco Letizia
Moratti e dalla Giunta PdL e Lega Nord. Non si hanno
notizie di iniziative prese per informare i cittadini, né prima né dopo la
stipula dell’atto.
Il finanziamento
Il progetto è
cofinanziato con decreto MIUR del maggio 2007 per 11.353.728 €. Il
finanziamento è vincolato alla costruzione di almeno 208 posti alloggio.
Data inizio lavori
Entro il 7 maggio 2013
secondo la convenzione comunale, entro il
18 agosto 2012 per non perdere il cofinanziamento ministeriale.
La residenza può essere costruita in un’altra area?
Non ci sono i tempi
tecnici: il Politecnico perderebbe il cofinanziamento. Per il Comune sarebbe
difficile fare riferimento a “cause di forza maggiore” per giustificare il
ritiro di tutti gli atti di concessione. Il Politecnico ricorrerebbe al Tar
Lombardia (come da convenzione) per vedere riconosciuti i danni subiti e il Comune sarebbe costretto ad
un oneroso risarcimento, con danno per la collettività
Il progetto è modificabile?
Il progetto è conforme
alle linee guida fissate dal Comune e dal MIUR per le residenze universitarie.
Ridurne le dimensioni significherebbe diminuire i posti alloggio e perdere il
cofinanziamento. La nuova Giunta comunale non può intervenire per ridurre le volumetrie
per mancanza di tempi tecnici e per la sicura perdita del cofinanziamento per
il Politecnico. Il Politecnico ricorrerebbe al Tar Lombardia (come da
convenzione) per vedere riconosciuti i
danni subiti e il Comune sarebbe costretto ad un oneroso risarcimento,
con danno per la collettività.
Il progetto è conforme al nuovo Pgt?
Il Pgt approvato dalla
Giunta Pisapia ha notevolmente ridotto la possibilità di costruire edifici ad
elevato impatto ambientale. Tuttavia le residenze universitarie sono considerati
edifici a “scopo sociale” su cui non si applicano le regole di
superficie/volume previste per le abitazioni residenziali.
2 commenti:
La riduzione della volumetria e delle superfici (basta fare alloggi di metratura più bassa) consentirebbe dinon portare questo ecomostro ad una volumetria che è 4 volte quella degli edifici della scuola media che sarà demolita.Il numero degli alloggi(208,non 228)potrebbe essere ridotto dal momento che ben il 40% di questi alloggi non sono destinati a studenti fuori sede, non abbienti e meritevoli ma a "soggetti" imprecisati accuratamente selezionati dal Politecnico senza alcun controllo del Comune o della Regione. Che i residenti siano murati vivi da questa colata di cemento, vista l'inerzia di Comune , Consiglio di zona 4 e Politecnico per migliorare realmente e sostanzialmente il progetto, pare non interessi a nessuno. Evidentemente siamo cittadini di serie B sacrificabili per mere ragioni economiche (il finanziamento pubblico del Ministero non sarebbe assolutamente perso riducendo volumi e superfici cementificate, al più sarebbe proporzionalmente ridotto)Sono favorevole alla costruzione della residenza ma il progetto edilizio va ridotto.
Il ragionamento di Carlo non fa una grinza:
1) si possono mantenere i 208 posti alloggio, riducendo la volumetria complessiva, dato che ora la tipologia degli alloggi e` di "trilocali con cucina e bagno" (guarda caso molto commerciale), ma come casa studenti la tipologia piu` adatta sono tante camere con una cucina in comune;
2) il 40% dedicata a "soggetti selezionati dal Politecnico" non mi pare rientri nei vincoli di bando per accedere ai finanziamenti del MIUR
C'e` qualcuno che ha un'opinione in merito, per evitare di continuare la cementificazione di moratti & compari?
Grazie.
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