Il Coordinamento
sabato 31 dicembre 2011
Il Coordinamento
giovedì 22 dicembre 2011
Con 257 sì e 41 no passa la fiducia al governo sul decreto Salva Italia. Dichiarazione di voto di Nicola Latorre alla manovra economica del governo Monti. “Rigore e serietà nelle proposte e nei comportamenti: questo serve oggi all'Italia”
È questa la ragione per cui il nostro partito, il Partito democratico, ha rinunciato ad una competizione elettorale che ci avrebbe visto quasi certamente vincenti, ma che avrebbe potuto consegnarci dopo un Paese in frantumi. E smettiamola con questa sciocchezza della sospensione della democrazia. Questo Governo è nato nel pieno rispetto delle procedure costituzionali, proprie di una democrazia parlamentare qual è la nostra.
Molto del futuro dell'Italia dipenderà da come usciremo da questa crisi che è diversa da quelle affrontate nel passato e non solo perché sono diversi i numeri e non è poca questa differenza ma anche perché è profondamente diversa la sua natura. Quella che oggi non riguarda soltanto noi anche se il nostro è uno dei Paesi più esposti. E non è soltanto una crisi economica. Stanno crollando alcuni pilastri che reggevano gli equilibri e le strutture delle società in questa parte del mondo.
Un grande storico del Cristianesimo ha scritto di recente che la svolta storica che ci sovrasta è di proporzioni superiori al panico che produce ma che non è la fine del mondo, è la fine di un mondo, un vero e proprio passaggio di epoca che ci impone di affrontare l'emergenza, tenendo fermo lo sguardo sul futuro. E che cosa se non la politica può garantire questo nesso? Altro che meno politica!
Sono questi i momenti in cui la politica deve sapere riaffermare il suo primato. Guai dunque a smarrire il filo tra le scelte di oggi ed il domani che vogliamo, convinti come siamo che a quel domani si deve arrivare con nuove regole e con una significativa redistribuzione del reddito. Sì, una redistribuzione del reddito.
Vedete, una società nella quale - come ci ha ricordato la Banca d'Italia - alla fine del 2008 il 10 per cento delle famiglie possedeva il 45 per cento della ricchezza nazionale, mentre la metà delle famiglie ne deteneva solo il 10 per cento, è una società inevitabilmente destinata al declino.
Ecco perché noi abbiamo insistito tanto sul tema dell'equità. E' un bisogno di giustizia sociale ma è anche un'esigenza economica. Ed allora il recupero della indicizzazione delle pensioni minime sino a 1.400 euro, l'aumento della detrazione Imu, in base al carico familiare sono state correzioni importanti che aggiunte ai nuovi strumenti di lotta all'evasione fiscale ed alle tasse sui beni di lusso, ai buoni sulle operazioni finanziarie contenute nella manovra introducono certamente elementi di equità e di novità, molto positivi. Ma non basta! Ora dobbiamo agire per sanare altre ingiustizie, che ancora persistono come quelle che riguardano i cosiddetti lavoratori precoci oltre ai tanti non coperti dagli ammortizzatori sociali, la cui riforma non è più rinviabile.
L'altro ieri il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che vogliamo qui ancora una volta ringraziare perché nella nebbia di questa crisi ha rappresentato una luce che ha illuminato una possibile via d'uscita, ha ribadito che non c'è risanamento senza crescita, che senza politiche per la crescita rischiamo di dilapidare anche questa manovra.
Ma occorre dare, caro Presidente, rapidamente attuazione a misure incisive su pochi e selezionati capitoli, rompendo l'insopportabile groviglio di rendite di corporazioni, puntando ad estirpare la piaga del lavoro nero ed a liberare dall'esclusione sociale e dalla precarietà le donne e i giovani italiani a cui si aggiungono i tanti che il lavoro lo stanno perdendo, ritrovandosi troppo giovani per la pensione e troppo vecchi per un nuovo lavoro.
Come lei, presidente Monti, ha sottolineato - è molto importante quello che ci ha detto questa mattina - questi obiettivi rendono indispensabile la ricerca di un nuovo patto con tutte le forze sociali, oggi più realizzabile anche grazie ad una ritrovata unità del sindacato italiano. Rigore e serietà nelle proposte e nei comportamenti (anche nei nostri): questo serve oggi all'Italia.
È del tutto legittimo che ci si collochi all'opposizione, ma guai se la demagogia prende il sopravvento. Spiace rilevare che i colleghi della Lega, che sino a poche ore fa erano al Governo, ora sono come improvvisamente rapiti da un'ebbrezza rivoluzionaria quando vengono in Aula o quando sono davanti alle telecamere. Ma se hanno perso il pelo, non hanno perso il vizio: quando quelle telecamere si spengono, eccoli pronti a votare per il mantenimento dei doppi incarichi e dei doppi stipendi di sindaci e senatori. Quando quelle telecamere si riaccendono, sono pronti ad insultare il Sud come luogo dello spreco, ma quando si spengono eccoli pronti a difendere il Sud di Cosentino.
Infine, non possiamo sprecare altro tempo per le riforme: per cambiare la legge elettorale e ristabilire quel rapporto tra elettori ed eletto che è stato fondamentale per la nostra democrazia, per superare il bicameralismo perfetto, per ridurre il numero dei parlamentari e per proseguire in quel lavoro (che, presidente Schifani, è stato già iniziato insieme al Presidente della Camera) per ridurre i costi impropri della politica, senza mai confonderli con i costi della democrazia (perché la democrazia ha un costo). Solo così avremo le carte in regola per respingere i linciaggi qualunquistici che sentiamo echeggiare e che tanto male possono fare alla democrazia. Tutto questo si rivelerà proficuo soltanto in una dimensione europea.
Presidente Monti, abbiamo apprezzato molto questa consapevolezza, che lei ha più volte espresso. A questo punto, però, la prospettiva europea richiede che si affronti con coraggio e chiarezza il tema della legittimazione e della vitalità democratica del progetto europeo. O l'Europa sarà sempre più quella del popolo europeo e sempre meno la somma dei Governi, oppure non sarà. Oggi, purtroppo, non è questa la linea di tendenza che sta prevalendo nella condotta dei Governi, ad iniziare da quello tedesco, che pensa più ad un'Europa tedesca che ad una Germania europea. Un'Italia che torna finalmente protagonista in Europa deve impegnarsi per sconfiggersi quella linea. La sfida è di quelle che possono far tremare i polsi, ma il Partito Democratico la affronterà, consapevole delle difficoltà - sono tante -, che ci aspettano, ma con la serenità e la determinazione di chi sa che l'Italia è un grande Paese, che ha al suo interno le risorse umane e morali per vincere questa sfida. Con questo spirito, Presidente, le rinnoviamo la nostra fiducia.
mercoledì 21 dicembre 2011
lunedì 19 dicembre 2011
incontro 20 dicembre
- 2011, un anno di intensa attività politica.
- Auguri con spumante e panettone.
--
Il Coordinamento
Circolo Romana Calvairate
sabato 17 dicembre 2011
http://beta.partitodemocratico.it/doc/228197/la-camera-dei-deputati-approva-la-manovra-economica.htm
Con 495 voti favorevoli e 88 contrari la Camera ha approvato il voto di fiducia posto dal Governo per l'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, della manovra economica “salva Italia” (decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici. L'intervento in Aula del segretario Pier Luigi Bersani con la dichiarazione di voto.
"Manterremo il nostro impegno senza alcun limite temporale che non sia la scadenza della legislatura". "Il Paese deve qualcosa a chi è andato a lavorare a 15 anni, adesso parlare di mercato del lavoro significa affrontare il grande progetto delle tutele e degli ammortizzatori sociali".
L'intervento in Aula del segretario Pier Luigi Bersani
Dichiarazione di voto
Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, noi abbiamo promesso lealtà al suo Governo in nome di un impegno nazionale. Manterremo la promessa oggi e domani - voglio dirlo a qualche commentatore frettoloso - senza alcun limite temporale che non sia la fine naturale della legislatura. Abbiamo promesso agli italiani - e, al tempo stesso, ai nostri elettori - assoluta sincerità, trasparenza e parole chiare. Anche questa promessa la manterremo oggi e domani, tenendo viva la nostra visione e il nostro orizzonte di ricostruzione democratica, sociale del Paese, per la quale continuiamo a lavorare.
Questo Governo ha il compito, con l'aiuto di tutti, di evitare la catastrofe, di togliere l'Italia dal fronte più esposto della crisi, di far sentire la voce italiana a correzione di politiche europee palesemente inadeguate. Noi non abbiamo mai taciuto negli ultimi due anni le nostre preoccupazioni, la nostra analisi della crisi, i rischi che incombevano sul Paese e i problemi, quando non si affrontano e quando li si nega, si aggravano e le medicine, a quel punto, diventano più pesanti. Questo lo sappiamo e questo lo vediamo.
A questo proposito, colleghi leghisti, cosa dire? Non c'è nessuna esibizione e nessuna vostra critica che possa far dimenticare una cosa semplice e chiara: ve la state prendendo violentemente con chi è qui da otto giorni, ma voi avete guidato la macchina per otto anni e l'avete parcheggiata dove siamo adesso, e cioè ampiamente nei guai. O volete farci credere che venite dalla Padania di Marte?
Basta demagogie, basta demagogie, dobbiamo dare prospettive all'Italia e alle nuove generazioni, e c'è un lavoro duro da fare, e non lo diciamo da oggi, l'abbiamo detto anche al vecchio Governo. Non vi tremi il polso, ed a questo Governo abbiamo chiesto coraggio e equità, e assieme all'equità abbiamo chiesto un'attenzione al problema della recessione a all'esigenza di dare qualche stimolo al lavoro e alle attività economiche.
Non c'è dubbio che la manovra così com'è stata modificata dal Parlamento ha fatto dei passi avanti, li riconosciamo e lasciateci dire che vediamo in questo anche i segni del nostro lavoro, nella nostra iniziativa e delle nostre idee. Sia chiaro, ad esempio, che mentre rivendichiamo i cambiamenti che ci sono stati a proposito del sistema pensionistico, della rivalutazione, alcune attenuazioni delle punte più acute, lavoratori in mobilità e così via, però voglio dirlo davanti al Paese: non ci sfugge il peso del mutamento nei progetti di vita di tante persone. Lamentiamo ancora, lasciatecelo dire, che riforme di questo genere, che hanno un loro concetto - certo utile - meriterebbero però una qualche gradualità in più, una qualche ponderazione in più.
Ci sono un paio di punti in particolare e mi fa piacere che siano stati raccolti da tutti negli ordini del giorno, anche con il consenso del Governo, che sono problemi prima ancora che di ordine finanziario, di ordine morale, il Paese deve qualcosa a gente che è andata a lavorare in fabbrica a 15 anni e non possiamo penalizzarli! Così come dobbiamo sapere che c'è gente, come abbiamo scritto, che è senza pensione, senza lavoro e senza ammortizzatori. Allora, io chiedo al Governo e credo di poterlo dire a nome, se posso, di tutti: su queste cose interveniamo subito, subito interveniamo, non lasciamo marcire queste cose.
Inoltre, credo che abbiamo compreso tutti quanti che con una riforma delle pensioni di questo genere si apre una porta abbastanza anche nuova, e drammatica per certi versi, sul tema del mercato del lavoro e noi adesso dovremmo dire a un giovane che ha avuto la totalizzazione, è un grande passo avanti, ma dovremmo dire a un giovane adesso come aiutiamo con il lavoro ad accumulare contribuzione. E a quelli di 55 anni che possono perdere il lavoro che altre risposte diamo? Io credo che ci sia consapevolezza che adesso parlare di mercato del lavoro significa affrontare questi temi, che sono prima di tutto i temi di un grande progetto sulle tutele e sugli ammortizzatori perché viviamo in un'epoca in cui il problema non è buttare fuori dal lavoro, considerato che se ne stanno andando tanti, il problema è andare dentro il lavoro e non essere strappati dal lavoro.
Certo ci sono cose in questa manovra, voglio dirlo, che non si sono mai viste in Italia, non si sono mai viste: la progressività netta sugli immobili, il coinvolgimento delle rendite finanziarie, la trasparenza a fini fiscali dei movimenti bancari, il concorso degli scudati. Sono novità rilevanti per questo Paese e assieme a questo, perché voglio essere chiaro, continuiamo a pensare, signor Presidente del Consiglio, che uno sforzo in più sulla tracciabilità andasse fatto e andrà fatto. Continuiamo a considerare che un'operazione vera e propria sul tema dei patrimoni, a cominciare da quelli immobiliari, ci avrebbe consentito - sarebbe stata fattibile - da subito anche di avere qualche esenzione ulteriore in più sull'IMU, pure apprezzando quello che è avvenuto in termini di esenzione anche nella sua curvatura per la prima volta familiare.
Per toccare poi il tema della crescita, voglio rispondere all'intervento - ma garbatamente spero - dell'onorevole Cicchitto sul tema delle liberalizzazioni: onorevole Cicchitto, ma è possibile che quando si parla di liberalizzazioni si parli sempre di mercato del lavoro o si parli di artigiani o di piccolo commercio, che c'è andato dentro anche questa volta, e tutti gli altri al riparo?
Onorevole Cicchitto, per toccare un punto solo, anche forse per sdrammatizzare un po', mi si lasci citare la relazione che nel 1888, dicasi 1888, fece a quest'Aula il Governo Crispi. Cito: è evidente che il privilegio del farmacista viene conferito dal diploma; è il diploma che conferisce al farmacista il monopolio Pag. 296dell'esercizio. E aggiungeva, la relazione: diciamo questo mossi a pietà per chi è obbligato a risecare il già tenue salario con la spesa per i medicinali. Dovremmo ricorrere ad un reduce garibaldino per cambiare uno iota, non dico tutto questo, sul sistema delle farmacie? Allora, farmaci, professioni, petrolio, assicurazioni, banche, trasporti, perbacco, ci sono tante cose da fare.
Salto altri punti perché mi interessa concludere. Capisco che il tempo sta stringendo e volevo dire qualcos'altro sulla crescita, a proposito del tema di sbloccare qualcosa, per favore, nei tavoli che si apriranno, sugli investimenti e gli enti locali, perché è l'unico modo per dare un po' di lavoro in questo momento. Bisogna derogare un po' al Patto di stabilità e vedere con i comuni se i fondi sociali oggi sono agibili per i disagi sociali che stanno crescendo. Infine, vado a concludere, signor Presidente, segnalando due punti per noi crucialissimi. In primo luogo, non possiamo più slegare la questione nazionale dalla dimensione europea. Se le teniamo separate non andiamo più da nessuna parte e tutto quel che facciamo qui può essere vanificato. Spendiamo la nostra credibilità e il nostro sforzo per convincere gli altri a mettere in comune non solo le politiche di disciplina, ma le politiche di difesa dell'euro e di crescita comune dell'Europa, e facendolo con tutti o facendolo con chi ci sta. Anche noi stiamo lavorando in queste ore ad una piattaforma dei progressisti. Chiediamo che il Governo assuma come problema nazionale questo.
Parliamoci chiaro: la manovra che facciamo oggi non sconta la recessione e quindi rischierà di aggravarla. Diciamolo chiaro: bisogna uscire da questo dilemma. Non possiamo, né in Europa né qui, rincorrere manovra su manovra una recessione con manovre che provocano un'ulteriore recessione. C'è un circolo vizioso che va interrotto, quindi chiedo, Presidente, che noi reagiamo così. Io la direi così e la invito a dirla così, molto semplicemente: noi non manderemo a fondo l'Europa, ma l'Europa di Merkel e Sarkozy non mandino a fondo tutti quanti, compresi noi. Volevo fare un cenno all'ultimo punto, per trenta secondi. C'è un ruolo per il Parlamento.
In questa fase c'è un ruolo che il Parlamento deve prendersi la responsabilità di giocare. Bisogna affiancare questa fase con delle riforme che tocchino la politica, le istituzioni e la legge elettorale. Se no sarà difficile dire che i sacrifici producano cambiamento. Su questo insisteremo come Partito Democratico.
venerdì 16 dicembre 2011
mercoledì 14 dicembre 2011
Pier Luigi Bersani durante la presentazione del nuovo numero di Tamtàm democratico tocca alcuni punti della manovra economica del governo Monti in corso di approvazione. Sulle liberalizzazioni “ Siamo stupiti, se non stupefatti, dalla debolezza del governo”
“Le modifiche vanno nella direzione auspicata, ci sono ancora un paio di questioni aperte ma nell'insieme si è fatto un lavoro efficace e credo che porti visibili i segni del nostro lavoro”. Questo è stato il commento alla manovra economica del governo Monti fatto dal segretario Pier Luigi Bersani a margine della presentazione del nuovo numero di Tamtàm Democratico.
“Il mondo non finisce qui – ha continuato Bersani - e anche nei prossimi mesi faremo valere le nostre idee. Non si può pretendere che il governo faccia il 100% di quello che faremmo noi ma intendiamo far pesare ancora le nostre idee”.
Meno positivo il giudizio sulle intenzioni del governo circa le liberalizzazioni. “Siamo stupiti, se non stupefatti, dalla debolezza del governo sul tema delle liberalizzazioni. Su questo la questione è ancora aperta” ha ribadito il leader democratico spiegando che in Aula arriverà un emendamento del PD.
Non saremmo qui se non avessero governato loro. Molto dura è la posizione di Bersani sulla bagarre messa in scena oggi al Senato dalla Lega contro la manovra del governo Monti. “Conosciamo la disinvoltura non inaspettata della Lega, dicano quello che vogliono ma noi diremo agli italiani che hanno governato otto anni su 10, non arrivano da Marte, e quindi si devono caricare la loro responsabilità. Non saremmo qui se non avessero governato loro”.
Frequenze TV. “Dal governo ci aspettiamo una nuova valutazione sulla gara delle frequenze tv. Bisogna prendere una decisione coerente con la situazione economica, non è tempo per concorsi di bellezza”. Per Bersani sarebbe meglio che l'esecutivo “sospendesse e reimpostasse la gara delle frequenze televisive o in questa manovra o anche fuori da essa”. E al leader Idv Antonio Di Pietro che ha ipotizzato 'inciuci' tra i partiti a vantaggio di Silvio Berlusconi, il segretario Pd torna ad avvertire: “Non si permetta, noi stiamo operando in assoluta trasparenza verso gli italiani”.
Ici e Chiesa cattolica. “Abbiamo detto al governo: c'è una norma che noi condividiamo che prevede il pagamento dell'Ici per gli esercizi commerciali della Chiesa. L'applicazione è ambigua e quindi o si aggiusta la norma o si faccia una norma applicata più chiara perché noi siamo perché ciò che è commerciale paghi”. Questa è la posizione del Pd rispetto alla questione del pagamento dell'Ici da parte della Chiesa. “La norma va chiarita – ha concluso Bersani - e più direttamente vanno impegnati i comuni a discernere situazioni a volte complesse”.
Abolizione delle Province. “Per avere risparmi e riorganizzare il sistema è più ragionevole che le Province diventino organismi di secondo livello. Sui modi e sui tempi ci siamo rimessi alle decisioni del governo”.
http://beta.partitodemocratico.it/doc/228026/manovra-le-modifiche-vanno-nella-direzione-giusta-e-sono-frutto-del-nostro-lavoro.htm
martedì 13 dicembre 2011
Il nuovo numero di Tamtàm democratico
Il focus tematico di dicembre è dedicato ai cattolici e al loro contributo alla ricostruzione italiana.
Vi figurano, tra gli altri, gli interventi di alcuni dei più rappresentativi esponenti del variegato universo associativo cattolico che ha partecipato al recente convegno di Todi.
Sulle loro sollecitazioni e proposte intervengono studiosi e politici con diversi contributi di approfondimento.
Questo numero della rivista intende essere un segno dell'attenzione e della partecipazione con cui il PD guarda a un mondo di esperienze e di valori essenziali per la sua cultura politica e il suo radicamento nella società.
Su patrimoniale, evasori e Ici vogliamo segnali chiari
In queste settimane il PD è impegnato in Parlamento per migliorare la manovra del governo Monti. Un impegno che stiamo raccontando in diretta, attraverso le testimonianze dei parlamentari PD che stanno lavorando, nelle Commissioni e in Aula, per una manovra più equa e giusta.
Al governo chiediamo segnali chiari e inequivocabili su patrimoniale, evasori e Ici. La manovra ridia una prospettiva solidale al Paese, oppresso dall'immobilità del vecchio governo.
Come spiego nell'intervista che ho rilasciato al Corriere, non chiediamo al governo di fare al cento per cento quel che faremmo noi. Saremo responsabili. Sappiamo che questa manovra è un messaggio all'Europa, è il segno di un Paese che si mette all'opera dopo anni di paralisi.
Segui il nostro lavoro su Diario della manovra e partecipa all discussione su Twitter con #diariodellamanovra.
Pier Luigi Bersani
lunedì 12 dicembre 2011
Riunione del circolo martedì 13
--
Giovedì 15 dicembre - Crisi economica e finanziaria, per un nuovo protagonismo dell'Italia in Europa
-
- MILANO, GIOVEDI 15 DICEMBRE
- dalle 18 alle 20
- Palazzo delle Stelline, sala Bramante
- Corso Magenta 29
- Crisi economica e finanziaria
- Per un nuovo protagonismo dell'Italia in Europa
- Introduce
- Patrizia TOIA, vicepresidente del Gruppo S&D
- Intervengono
- Francesco PAOLETTI Ricercatore di economia applicata - Università Bicocca
- Walter JOFFRAIN Ph.D. MIT - Senior Manager Corporate Finance
- Anni PODIMATA Vicepresidente del Parlamento Europeo -relatore FTT
- Stefano FASSINA responsabile dipartimento Economia e LavoroPD
- Maurizio MARTINA, Segretario Regionale PD Lombardia
- Conclude
- Antonio PANZERI, Presidente Delegazione per i Rapporti col Maghreb
- A cura del Forum Europa PD Regione Lombardia
-
Via Pergolesi 8 - 20124 Milano
tel. 02.69.63.10.01 - telefax 02.69.63.10.23
www.pdmilano.org
mercoledì 7 dicembre 2011
Uscire dall’emergenza, preparare la ricostruzione. Berlusconi ci ha portato a un centimetro dal fallimento, con il rischio di restare senza stipendi, senza pensioni e con le imprese e le famiglie al collasso. La manovra d’emergenza per evitare questo esito è inevitabilmente dura. Ma poteva essere più equa .
martedì 6 dicembre 2011
Illegal Network : quando le mafie avvelenano la quotidianità "
6 dicembre ore 19.30 presso l'Acquario civico
(Francesca Terzoni, Michele Polo, Rosa Palone, Rosa Palone , Emanuele Lazzarini, Stefano Indovino, Antonino Castorina, Umberto Ferrari, Dario Parazzoli)
E SE LA MAFIA NON CI PIACE?
La mafia a Milano non è più un'infiltrazione ma una presenza!!
Riteniamo una necessità, se non un'urgenza, mantenere alta la sensibilizzazione dei nostri coetanei sul tema,
ribadire sempre più forte il nostro NO all'infiltrazione mafiosa, che sempre più capillarmente affligge la nostra città!
La mafia, come scrive Saviano, è un'ipoteca sul nostro futuro, sul futuro delle giovani generazioni,
e sentiamo sia nostro dovere oggi mantenere alta l'attenzione sul tema, perché la mafia si sa, vive e si nutre della paura e dell'omertà.
È dunque il momento di raccontare!
Inizio previsto alle ore 19.30. Un'intreccio di letture teatrale, dibattito di esperti in materia e relatori giovanissimi a portare la loro testimonianza e il loro vissuto!
Giovani Democratici di Milano
sabato 3 dicembre 2011
prossimo incontro
--
venerdì 2 dicembre 2011
LE POLITICHE URBANISTICHE NELLA CITTA' METROPOLITANA
Intervento di Bruno Ceccarelli, consigliere provinciale del PD
Incontro conclusivo del ciclo "CITTA', URBANISTICA, POLITICHE TERRITORIALI; STRUMENTI E PROCESSI"
Piscina Caimi - Comunicato del Circolo Romana-Calvairate
La piscina Caimi deve essere riaperta al più presto!
Il Coordinamento del Circolo Romana-Calvairate condivide la mozione approvata dal Consiglio di Zona 4 sulla questione della ristrutturazione e riapertura al pubblico della piscina Caimi.
L'intervento di ristrutturazione della piscina richiede un oneroso intervento economico, cui il Comune di Milano non è in questo momento in grado di far fronte. Il previsto affidamento dell'impianto balneare alla Fondazione PierLombardo, è subordinato a clausole precise che garantiscono per l'impianto l'uso pubblico e le tariffe comunali. Va inoltre tenuto presente che la Fondazione è pubblico-privata, dal momento che del Consiglio di amministrazione fanno parte rappresentanti di Comune, Provincia e Regione in grado di garantire l'interesse pubblico.
L'affidamento tramite convenzione è una modalità ampiamente utilizzata dal Comune di Milano per recuperare spazi abbandonati (per esempio le cascine comunali) senza costi economici per l'Amministrazione, che resta comunque proprietaria delle strutture. È evidente che alla Fondazione sarà concesso l'utilizzo della struttura in tempi e momenti fuori dall'attività natatoria per organizzare eventi e attività culturali, il cui scopo è l'ampliamento dell'offerta del teatro e il graduale rientro dei costi di investimento sostenuti per la ristrutturazione.
Il protocollo d'intesa per l'affidamento alla Fondazione PierLombardo è stato illustrato dall'assessore Chiara Bisconti e discusso in occasione di incontri pubblici che hanno visto la partecipazione di un'ampia platea di cittadini della zona 4.
A oggi, non è chiaro quali siano le obiezioni avanzate dai diversi "comitati" che si oppongono alla realizzazione del progetto e quale l'alternativa realistica proposta.
A meno che l'intento non sia soltanto quello di lasciare ancora per anni i cittadini senza un servizio ritenuto importante per la zona e non solo.
Il Coordinamento del
Circolo Romana-Calvairate
Appuntamenti di dicembre
Circolo PD Romana Calvairate
Con Bruno Ceccarelli, consigliere provinciale del PD
Incontro conclusivo del ciclo "CITTA', URBANISTICA, POLITICHE TERRITORIALI; STRUMENTI E PROCESSI"
Acquario Civico, viale Gadio 2
alla realizzazione hanno contribuito in modo particolare i giovani del nostro Circolo